Dermatite atopica e prurigo nodularis: esiste un’associazione bidirezionale
Secondo uno studio pubblicato sull’International Journal of Dermatology, la dermatite atopica (DA) sarebbe legata alla prurigo nodularis, in senso bidirezionale. […]
In uno studio pubblicato su Health Science Reports, Zarqa Ali, del Copenhagen University Hospital, in Danimarca, e il suo gruppo di lavoro hanno identificato tre gruppi di pazienti con dermatite atopica in base alle aree del corpo interessate dalle manifestazioni della malattia, e hanno visto che il gruppo con coinvolgimento di gambe e genitali era caratterizzato da un’età più avanzata di insorgenza della malattia e da una più bassa prevalenza di asma e allergia. “Una migliore comprensione dei sottogruppi distinti nella dermatite atopica sarebbe molto utile nella gestione dei pazienti. Il nostro scopo era quello di identificare e determinare le caratteristiche dei sottogruppi in base alla posizione anatomica in cui si manifesta la malattia” spiegano gli autori.
I ricercatori hanno fatto completare a 53 pazienti con dermatite atopica un questionario di base sulla posizione anatomica e la gravità della malattia e hanno applicato un’analisi delle componenti principali (PCA) per identificare i cluster. Ogni settimana poi i partecipanti hanno completato un questionario sulla misura dell’eczema orientata al paziente (POEM) e hanno inviato fotografie delle aree del corpo interessate tramite smartphone. Tramite tali fotografie gli esperti hanno valutato la gravità della dermatite atopica.
Il POEM medio di base era di 14,5. L’analisi PCA ha rivelato tre cluster, con manifestazione della malattia prevalentemente su stinchi, ginocchia e genitali (gruppo 1), coinvolgimento della parte superiore del corpo (gruppo 2) e manifestazione della malattia su mani e piedi (gruppo 3). Il gruppo 1 aveva un punteggio POEM medio inferiore (11,12) rispetto ai gruppi 2 (12,64) e 3 (15,98). Inoltre, il gruppo 1 presentava l’età più alta di insorgenza della dermatite atopica (media 9,5 vs. 2,5 e 4,7 anni) e la percentuale più bassa di asma e allergia (47% vs. 82% e 90%).
Fonte: Health Sci Rep. 2023
https://onlinelibrary.wiley.com/doi/full/10.1002/hsr2.1219
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