Esacerbazioni acute della BPCO: cannula nasale ad alto flusso vs ventilazione non invasiva

Un recente studio ha confrontato l’efficacia della cannula nasale ad alto flusso (HFNC) e della ventilazione non invasiva (NIV) nel trattamento delle esacerbazioni acute della broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO). Condotto su 137 pazienti, lo studio ha valutato i parametri dei gas arteriosi prima e dopo il trattamento a intervalli di 30, 60 e 120 minuti.

I risultati, pubblicati su The American journal of emergency medicine nel 2025, hanno mostrato che l’HFNC, sia a 30 che a 50 L/min, non è inferiore alla NIV nel miglioramento dei livelli di PaCO2, con una riduzione significativa osservata in tutti i gruppi di trattamento (p < 0,05 per tutti). In particolare, l’HFNC a 30 L/min ha mostrato una maggiore efficacia nel ridurre i livelli di PaCO2 a 60 minuti rispetto alla NIV (p = 0,042). Inoltre, il gruppo di ricerca, non ha individuato differenze significative nei tassi di intubazione e mortalità a 28 giorni (p = 0,368 e p = 0,775, rispettivamente).

In conclusione, l’uso della cannula nasale ad alto flusso si è dimostrato altrettanto efficace della ventilazione non invasiva nel migliorare i parametri dei gas arteriosi, in particolare la PaCO2, nei pazienti con esacerbazioni acute di BPCO, soprattutto in quelli con ipercapnia. Inoltre, l’HFNC a un flusso di 30 L/min ha mostrato una maggiore efficacia nel ridurre i livelli di PaCO2 a 60 minuti rispetto alla NIV, suggerendo che questa modalità possa rappresentare una valida alternativa terapeutica, in particolare per i pazienti con ipercapnia acuta.

Fonte: The American journal of emergency medicine

https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0735675724005631?via%3Dihub

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