Tumori. Stabili i numeri del cancro in Italia, nel 2024 stimati 390.100 nuovi casi
Buone notizie sul fronte del cancro, nel 2024 le diagnosi sono stabili rispetto al biennio precedente e il […]
Negli ultimi anni la farmacia dei servizi è diventata una realtà con la quale i farmacisti italiani hanno dato concretezza a quel concetto di assistenza di prossimità che permea la riforma del Ssn. La sfida, oggi, è quella di potenziare ulteriormente le vaccinazioni, i test diagnostici e la telemedicina, supportandone l’implementazione omogenea in tutte le Regioni: un obiettivo prioritario per rispondere alle aspettative degli italiani e alla necessità del sistema di rafforzare le attività di prevenzione e cura sul territorio”. Sono le parole di Andrea Mandelli, presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani (FOFI), alla tavola rotonda ‘Farmacisti e farmacie nell’era post-Covid’ organizzata a Bologna, nell’ambito di Cosmofarma Exhibition 2023.
“La rete delle farmacie di comunità – ha aggiunto Mandelli – è già oggi una realtà interconnessa: oltre 7mila presidi garantiscono ai cittadini prestazioni di telemedicina utilizzando la stessa piattaforma per la raccolta dei dati sanitari e le stesse apparecchiature tecnologiche. Grazie alla telemedicina, i farmacisti possono favorire un accesso capillare all’assistenza sanitaria, anche nei contesti più difficili, e migliorare e rendere più efficiente la presa in carico dei pazienti cronici. Ma per dedicarci alle persone, che si aspettano risposte ai loro bisogni di salute, è necessario ridurre gli oneri burocratici che gravano sul lavoro dei farmacisti: sburocratizzare per liberare tempo da investire sulle attività fondamentali della nostra professione: la promozione della salute e l’assistenza quotidiana ai pazienti”, ha concluso il presidente Fofi.
“Difendere la farmacia significa difendere il diritto alla salute del popolo italiano – ha sottolineato il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato – e in pandemia, nel piccolo paese interno o di montagna, ci sono sempre stati un camice bianco e una croce verde a disposizione, che hanno contribuito a far sì che l’emergenza, come decretato ieri dall’Oms, finisse. Il governo Meloni e il ministro della Salute Schillaci in una finanziaria difficile hanno stanziato quasi mezzo miliardo di euro per una remunerazione aggiuntiva alle farmacie, uno straordinario risultato. Ora occorre un provvedimento per cristallizzare questa situazione, che ampli anche lo spettro e la tipologia di vaccinazioni possibili da eseguire in farmacia, che faccia sì che tutte le regioni si adeguino rendendo stabile questo tipo di servizio. La missione 6 del Pnrr prevede 15,6 mld per sanità, per la metà destinati all’assistenza territoriale e per l’altra alla telemedicina e qui la farmacia gioca un ruolo importante, perché potrebbe diventare un hub importante verso gli altri spoke, strutture previste sul territorio per le quali però abbiamo difficoltà a reperire personale sanitario. Stiamo ragionando su tutto questo, anche per evitare che negli ospedali arrivino pazienti che potrebbero essere trattati in altre strutture”.
Secondo Pasquale Perrone Filardi, presidente della Società italiana di cardiologia (Sic), “la facilitazione della prevenzione e delle cure per il contrasto delle malattie cardiovascolari è un tema che ci è caro, anche per un equo accesso alle terapie ovunque in Italia, e a questo scopo occorre sfruttare la sinergia e la concretezza della farmacia dei servizi. Per esempio per misurare i fattori di rischio e per far capire che non esiste un colesterolo limite, ma esiste un colesterolo per ciascuno di noi in base al profilo di rischio, magari con una campagna ad hoc”. E’ d’accordo Marco Cossolo, presidente di Federfarma: “Le farmacie possono essere una importante fonte di informazioni attraverso il monitoraggio dei pazienti e la teleassistenza: se sfruttiamo il farmacista che interagisce con la persona dopo la dispensazione del farmaco, si potrebbe contribuire a ridurre la mancata aderenza alle cure. Un’altra iniziativa che vorremmo sostenere è quella della tele-visita: raggiungere lo specialista non è sempre facile e non tutti hanno gli strumenti e le capacità tecnologiche per collegarsi da remoto: nelle farmacie potrebbe essere predisposto uno spazio ad hoc. La farmacia può fare molto: se non ci fossimo stati noi non si sarebbe fermata la pandemia, abbiamo portato avanti una enorme operazione di prevenzione primaria in situazione di difficoltà, ora possiamo portare avanti progetti simili in maniera organica”.
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