Fibrillazione atriale: epidemiologia, diagnosi e approcci terapeutici
09.01.2025 | Popular Science
Negli Stati Uniti, la fibrillazione atriale (FA), una patologia cardiaca caratterizzata da un battito irregolare delle camere superiori del cuore, colpisce fino a una persona su tre nell’arco della vita. Questa condizione è associata a complicazioni gravi, tra cui ictus ischemico, insufficienza cardiaca, infarto miocardico, malattia renale cronica, demenza e un aumento del rischio di mortalità.
Un recente articolo di revisione pubblicato sul Journal of the American Medical Association (JAMA) a cura dei ricercatori della Boston University Chobanian & Avedisian School of Medicine e del Boston Medical Center offre un quadro completo sull’epidemiologia, la fisiopatologia, la diagnosi e la gestione della fibrillazione atriale. “Data la crescente incidenza e prevalenza della FA e il rischio elevato durante la vita, è fondamentale promuovere protocolli efficaci per ridurre i fattori di rischio, prevenire l’insorgenza e affrontare le complicazioni”, afferma Emelia J. Benjamin, MD, ScM, FACC, FAHA, Professore di Medicina Vascolare e cardiologo presso il Boston Medical Center.
I ricercatori hanno condotto un’ampia ricerca su PubMed analizzando articoli in lingua inglese pubblicati dal 1990 fino ad agosto 2024. Lo studio ha evidenziato diversi aspetti su epidemiologia, fisiopatologia, screening, diagnosi, presentazione clinica e gestione della patologia.
Epidemiologia della Fibrillazione Atriale
L’incidenza aggiustata per età è significativamente aumentata dal 1990 al 2024, passando da 3,7 a 13,4 casi per 1.000 anni-persona negli uomini e da 2,5 a 8,6 casi per 1.000 anni-persona nelle donne.
La prevalenza è risultata maggiore nei paesi ad alto reddito di Nord America, Australasia ed Europa occidentale, con valori più alti negli uomini (28 milioni) rispetto alle donne (25 milioni). Inoltre, l’età avanzata resta un fattore determinante nell’incidenza della fibrillazione atriale. Lo studio evidenzia, però, l’urgenza di affrontare le disuguaglianze sanitarie che colpiscono le minoranze etniche e i gruppi socioeconomici più svantaggiati. Malattie come ipertensione, obesità e valvulopatia cardiaca (stenosi o rigurgito della valvola mitrale) sono strettamente associate alla patologia atriale e all’insorgenza della fibrillazione atriale.
Presentazione clinica, screening e diagnosi
Lo studio ha evidenziato che la durata del monitoraggio elettrocardiografico (ECG) aumenta la probabilità di rilevare la fibrillazione atriale. Tuttavia, i benefici dello screening nella popolazione generale per individuare forme asintomatiche rimangono incerti. L’uso di dispositivi come il registratore a loop impiantabile (ILR), che monitora il ritmo cardiaco per circa quattro anni, ha rilevato la FA in un terzo dei pazienti monitorati.
Nel Apple Heart Study, il 34% dei soggetti notificati dallo smartwatch per una sospetta fibrillazione è stato successivamente confermato tramite ECG.
I sintomi più comuni della FA includono: palpitazioni, con o senza difficoltà respiratorie; dolore toracico; presincope (sensazione di svenimento senza perdita di coscienza); affaticamento e intolleranza allo sforzo. La FA asintomatica è risultata più comune negli uomini (10% vs 3% nelle donne) e negli anziani (età media di 74 anni vs 62 anni per i pazienti sintomatici). Inoltre, la presenza di diabete è risultata più frequente nei soggetti asintomatici.
Gestione della fibrillazione atriale
Per i pazienti a rischio di FA (stadi 1 o 2) o con diagnosi conclamata (stadi 3 o 4), il trattamento iniziale si concentra sulle modifiche dello stile di vita: perdita di peso, esercizio fisico regolare, controllo della pressione arteriosa, cessazione del fumo e riduzione dell’assunzione di alcol.
Secondo Robert Helm, MD, FHRS, Professore Associato di Medicina e elettrofisiologo clinico presso BMC, l’approccio terapeutico sta evolvendo: “L’opinione unanime favorisce un intervento precoce per migliorare gli esiti clinici. I progressi nell’ablazione transcatetere la rendono un’opzione promettente per molti pazienti”.
La fibrillazione atriale rappresenta una crescente sfida sanitaria globale. La ricerca suggerisce un approccio integrato, basato su strategie preventive, diagnosi precoce e trattamenti mirati, come l’ablazione transcatetere. È fondamentale, inoltre, promuovere studi futuri per ridurre le disuguaglianze sanitarie e migliorare gli esiti nei gruppi più vulnerabili.