Gravi malattie mentali: efficacia di un modello di assistenza primaria potenziata

Negli ultimi anni, il Dipartimento di Medicina di Famiglia e il Dipartimento di Psichiatria della Facoltà di Medicina dell’UNC hanno lavorato insieme per guidare lo sviluppo di un nuovo modello di “assistenza primaria potenziata” per fornire una migliore assistenza primaria ai pazienti affetti da gravi malattie mentali. Una nuova analisi pubblicata dalla rivista Journal of Clinical Psychiatry ha aggiunto ulteriori prove dell’efficacia del nuovo modello. I ricercatori hanno scoperto che il modello di assistenza primaria potenziato ha comportato una riduzione dell’emoglobina A1c e della pressione sanguigna per i pazienti con gravi malattie mentali rispetto ad altre cliniche di assistenza primaria in tutto lo stato della Carolina del Nord, che non utilizzano il modello. 

Lo studio di coorte è stato condotto presso l’UNC WakeBrook, una struttura sanitaria comportamentale di Raleigh. Le condizioni di salute cardiometabolica – come ipertensione, diabete e attacchi di cuore – sono più comuni negli adulti americani con gravi malattie mentali rispetto alla popolazione generale. Il modello avanzato di cure primarie della clinica prevede la formazione di fornitori di cure primarie per lavorare con pazienti con gravi malattie mentali, fornire cure integrate con fornitori di salute comportamentale e fornire visite più lunghe per soddisfare le esigenze dei pazienti. 

Una precedente analisi ha rilevato che il miglioramento delle cure primarie ha ridotto i ricoveri per esigenze di salute fisica tra le persone con gravi malattie mentali rispetto alle normali cure primarie. Per quanto riguarda il nuovo studio, i ricercatori hanno confrontato 234 pazienti con gravi malattie mentali che ricevevano cure primarie potenziate a WakeBrook con 4.934 pazienti che ricevevano cure primarie abituali utilizzando dati sanitari elettronici. Nel complesso, i pazienti che hanno ricevuto cure presso WakeBrook hanno riportato riduzioni della pressione sanguigna e dell’emoglobina A1c rispetto a quelli di altre cliniche di assistenza primaria. Le riduzioni dell’emoglobina A1c e della pressione arteriosa erano clinicamente significative. L’entità della diminuzione dell’emoglobina A1c era paragonabile a ciò che si può ottenere avviando un paziente con insulina e l’entità della diminuzione della pressione sanguigna era paragonabile a ciò che si può ottenere con una moderata riduzione del peso o un aumento dell’attività fisica . I ricercatori sono stati anche in grado di stabilire che l’assistenza primaria potenziata ha aumentato lo screening dei pazienti per l’emoglobina A1c, la lipoproteina a bassa densità nota anche come “colesterolo cattivo” e la pressione sanguigna rispetto alle normali cure primarie. 

J Clin Psychiatry. 2023

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/37022757/

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