Diabete di tipo 2. Cibi ultra-processati correlati a elevati livelli di emoglobina glicosilata
Per studiare il rapporto tra dieta e livelli di emoglobina glicosilata HbA1C nel sangue dei pazienti con diabete di tipo […]
La gravidanza ha una notevole pressione sullo stato del ferro della madre. Per questo, le donne dovrebbero essere sottoposte allo screening dei livelli di questo elemento all’inizio della gravidanza e la concentrazione target di ferritina deve essere superiore a 60 μg/L. A mostrarlo è una ricerca pubblicata su The American Journal of Clinical Nutrition e guidata da Elaine McCarthy, della Università di Cork, in Irlanda.
Obiettivo dello studio era valutare i cambiamenti nei biomarker del ferro durante la gravidanza e la prevalenza della carenza di ferro nelle donne primipare. A questo scopo, è stata presa in considerazione, a livello prospettico, una coorte di 629 donne con gravidanze singole a basso rischio, sulle quali sono stati valutati, in tre visite di studio – a 15, 20 e 33 settimane di gestazione -, i livelli di ferro – ferritina, recettori della transferrina solubile (sTfR) e ferro corporeo totale (TBI) – e i marcatori infiammatori: proteina C-reattiva e α-glicoproteina.
Dall’analisi è emerso che la prevalenza di carenza di ferro (ferritina < 15 μg/L) è aumentata durante la gravidanza, al 4,5%, 13,7% e 51,2%, rispettivamente a 15, 20 e 33 settimane di gestazione. Utilizzando una soglia di ferritina <30 μg/L, i tassi di carenza erano rispettivamente del 20,7%, 43,7% e 83,8% in questi momenti della gravidanza. L’applicazione di sTfR >4,4 mg/L ha generato dati di prevalenza simili alla ferritina <15 μg/L, rispettivamente al 7,2%, 12,6% e 60,9%. Utilizzando TBI <0 mg/kg, invece, i tassi di carenza erano inferiori rispetto all’utilizzo di ferritina o sTfR (p < 0,001). La ferritina sotto i 60 μg/L è emersa come la soglia a 15 settimane che prevedeva la presenza di carenza di ferro (ferritina < 15 μg/L) a 33 settimane. Gli integratori contenenti ferro, principalmente multivitaminici, assunti prima della gravidanza/inizio della gravidanza, sono stati associati a un rischio ridotto di carenza durante tutta la gravidanza, incluso il terzo trimestre (odds ratio: 0,57; IC 95%: 0,39 – 0,82; p =0,002).
Fonte: The American Journal of Clinical Nutrition 2024
https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0002916524006695
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