Sicurezza personale sanitario. Via libera dal Senato. Arresto in flagranza differita per aggressioni a danno degli operatori
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L’invecchiamento precoce del rene provoca cambiamenti morfologici e funzionali dell’organo portando alla malattia renale cronica (CKD).
La CKD è un problema di salute pubblica globale con conseguenze di vasta portata, tra le quali complicazioni cardiovascolari, aumento della fragilità, riduzione della durata della vita e un rischio maggiore di insufficienza renale.
La dialisi o il trapianto sono terapie salvavita ma anche debilitanti.
Attualmente non esiste una cura efficace per la CKD nonostante gli sforzi in corso per identificare i biomarcatori clinici dell’invecchiamento renale precoce e le vie molecolari della progressione della malattia.
Le cellule epiteliali tubulari prossimali del rene (PTEC) hanno un elevato fabbisogno energetico e l’alterazione della loro omeostasi è stata collegata alla progressione della patologia renale.
Di conseguenza, la riprogrammazione metabolica delle PTEC sta catturando l’interesse degli addetti ai lavori, come strumento terapeutico, in considerazione del fatto che sono emerse prove precliniche e cliniche le quali suggeriscono come l’omeostasi del NAD+, cruciale per il metabolismo ossidativo delle PTEC, risulti compromessa nella CKD.
Per questo motivo, la somministrazione di precursori del NAD+ con la dieta potrebbe avere un ruolo profilattico contro la malattia renale legata all’età.
Un team di ricercatori ha condotto una revisione che descrive la biologia del NAD+ nel rene, compresi i suoi precursori e i loro ruoli cellulari.
Gli esperti discutono inoltre l’importanza dell’omeostasi del NAD+ per la salute renale e forniscono una sintesi completa degli studi preclinici e clinici volti ad aumentare i livelli di NAD+ per combattere l’invecchiamento precoce del rene e la CKD.
Fonte: Cells. 2022
https://www.mdpi.com/2073-4409/12/1/21
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