La depressione come comorbilità in pazienti con dolore influisce sul giudizio degli osservatori

Secondo uno studio pubblicato sul British Journal of Pain, il fatto che un paziente con dolore abbia una diagnosi di depressione nota può influenzare indirettamente le stime di un osservatore, aumentando le attribuzioni psicologiche e facendo sembrare il dolore stesso meno genuino.

“I ricercatori stanno studiando sempre più le caratteristiche che possono influenzare la valutazione del dolore negli altri. Sebbene i tassi di condizioni psichiatriche siano elevati nelle popolazioni con dolore cronico, sorprendentemente è stata prestata finora poca attenzione al fatto se (e perché) una diagnosi psichiatrica di comorbilità possa influenzare la stima del dolore negli altri.

Utilizzando un paradigma sperimentale, abbiamo cercato di capire se un’etichetta diagnostica di disturbo depressivo maggiore (MDD) potesse avere un impatto sulle stime del dolore dell’osservatore di una donna con dolore cronico e se le attribuzioni causali del dolore e della genuinità del dolore potessero aiutare a spiegare questi effetti” afferma Kara Turcotte, della Western University, Kelowna, Ontario, Canada, prima autrice del lavoro.

I ricercatori hanno consegnato a 188 partecipanti una vignetta che descriveva una paziente con dolore cronico (che aveva MDD o nessun problema di salute mentale), hanno mostrato un breve videoclip della paziente e poi è hanno chiesto di fornire una serie di valutazioni sulla situazione di dolore della donna.

I risultati di un’analisi seriale di mediazione multipla hanno rivelato che i partecipanti che pensavano che la donna soffrisse di MDD hanno presentato maggiori attribuzioni psicologiche per il dolore della donna, associato secondo loro a una minore percezione della genuinità del dolore, e quindi a stime inferiori dell’intensità del dolore. “Saranno necessarie ulteriori ricerche per chiarire i complessi processi alla base della stima del dolore, comprese le caratteristiche del paziente e dell’osservatore, al fine di migliorare la qualità dell’assistenza per coloro che vivono con dolore persistente” concludono gli autori.

Fonte: Br J Pain. 2024

https://journals.sagepub.com/doi/10.1177/20494637231206541?icid=int.sj-abstract.citing-articles.20

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