L’ipertiroidismo subclinico ha bisogno di raccomandazioni più uniformi

Una revisione della letteratura pubblicata sull’European Thyroid Journal sottolinea la variabilità esistente nelle linee guida internazionali riguardanti l’ipertiroidismo subclinico.

“Le malattie subcliniche della tiroide sono spesso oggetto di dibattito rispetto al significato clinico, all’adeguatezza dei test diagnostici e al possibile trattamento. Questa revisione sistematica affronta la variazione delle linee guida internazionali per l’ipertiroidismo subclinico, concentrandosi sull’iter diagnostico, sul trattamento e sulle raccomandazioni di follow-up” afferma Stan Ursem, degli Amsterdam University Medical Centers, Amsterdam, Paesi Bassi, primo autore del lavoro.

I ricercatori hanno valutato la letteratura presente su PubMed, Embase e database specifici rispetto a linee guida di pratica clinica con raccomandazioni sull’ipertiroidismo subclinico. Alla fine, nello studio sono state incluse 22 linee guida, pubblicate tra il 2007 e il 2021. La qualità dei documenti era generalmente da intermedia a bassa. Gli approcci diagnostici erano sostanzialmente differenti, in particolare per quanto riguardava i test raccomandati. L’inizio del trattamento dipendeva in generale dai livelli di TSH, dall’età e dalle comorbilità, ma il livello di dettaglio relativo alla definizione precisa delle comorbilità era molto variabile. Le raccomandazioni per gli intervalli di monitoraggio rispetto al follow-up variavano da tre a dodici mesi. “Sono necessarie raccomandazioni chiare nelle linee guida che considerino l’iter diagnostico, il trattamento e il follow-up dell’ipertiroidismo subclinico. Per stabilirle, la ricerca futura dovrebbe concentrarsi sulla determinazione di soglie di intervento chiare e basate sulle prove” concludono gli autori.

Fonte: Eur Thyroid 2024

https://etj.bioscientifica.com/view/journals/etj/aop/etj-24-0036/etj-24-0036.xml#

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