Malattia di Alzheimer, il colesterolo remnant predice il rischio di svilupparla

I livelli di colesterolo remnant possono fungere da biomarcatore predittivo per il rischio di malattia di Alzheimer, secondo uno studio pubblicato su Frontiers in Endocrinology.

“La malattia di Alzheimer (AD) è una delle principali cause di demenza, con un peso globale in aumento. Il colesterolo remnant (RC), un componente delle lipoproteine ​​ricche di trigliceridi, è stato implicato nelle malattie cardiovascolari e nei disturbi metabolici, ma il suo ruolo nell’AD rimane poco chiaro” spiega Huimeng Jia, del Gongli Hospital of Shanghai Pudong New Area, Shanghai, Cina, primo nome dello studio.

I ricercatori hanno indagato l’associazione tra i livelli di RC e il rischio di AD tra pazienti anziani con diabete di tipo 2 (T2D) in un contesto clinico reale, valutando i dati di 15.364 pazienti anziani di età compresa tra 65 e 80 anni con T2D. L’esito primario dello studio era la diagnosi di AD, convalidata dai neurologi. Sono stati impiegati modelli di rischi proporzionali di Cox per stimare i rapporti di rischio (HR) per AD nei quartili dei livelli di RC, aggiustando per potenziali fattori confondenti. In un follow-up medio di 3,69 anni, sono stati identificati 312 nuovi casi di AD. È stata osservata una relazione a U tra i livelli di RC e il rischio di AD, e il rischio più basso era associato a livelli di RC compresi tra 0,58 e 0,64 mmol/L. Sia i livelli di RC più bassi (<0,52 mmol/L) che quelli più alti (≥0,77 mmol/L) erano collegati a un rischio aumentato di AD. Ogni aumento di 1 mmol/L di RC è stato associato a un rischio di AD 3,47 volte superiore. Conclusione: Studi futuri dovrebbero esplorare i percorsi meccanicistici e i potenziali interventi mirati a RC per prevenire l’AD nelle popolazioni ad alto rischio.

Fonte: Front Endocrinol. 2024.

https://www.frontiersin.org/journals/endocrinology/articles/10.3389/fendo.2024.1505234/full

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