Modello genetico per la psicopatologia infantile distinto da quello degli adulti

I ricercatori hanno identificato vari geni la cui espressione nel cervello prima della nascita può influenzare il rischio di sviluppare una serie di malattie mentali durante l’infanzia. Il team, guidato dai ricercatori del Massachusetts General Hospital (MGH) ha recentemente pubblicato le proprie scoperte su Nature Neuroscience.

I ricercatori hanno sfruttato i punteggi poligenici (PGS) per analizzare il rischio genomico per i sintomi dell’infanzia e per scoprire i relativi meccanismi di sviluppo neurologico con dati trascrittomici e di neuroimaging. In campioni indipendenti (Adolescent Brain Cognitive Development, Generation R) un PGS del neurosviluppo neurologico incrociato ristretto, che riflette il rischio di disturbo da deficit di attenzione e iperattività, autismo, depressione e sindrome di Tourette, ha predetto i sintomi psichiatrici durante la prima adolescenza con maggiore sensibilità rispetto ai PGS incrociati ampi riflettendo il rischio condiviso tra otto disturbi psichiatrici, il PGS specifico del disturbo individualmente o altri due punteggi ristretti di disturbi incrociati (Compulsivo, Umore-Psicotico).

I geni associati al PGS del neurosviluppo erano espressi preferenzialmente nel cervelletto, dove la loro espressione raggiungeva il picco prenatale. Inoltre, i volumi di materia grigia inferiori nel cervelletto e nelle regioni corticali funzionalmente accoppiate sono associati a sintomi psichiatrici nell’infanzia. Questi risultati dimostrano che le basi genetiche dei sintomi psichiatrici pediatrici differiscono da quelle della malattia adulta e implicano processi di sviluppo cerebellare fetale che durano durante l’infanzia.

Fonte : Nat Neurosci 2023

https://www.nature.com/articles/s41593-023-01321-8

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