Negli interventi mininvasivi di resezione sigmoidea/rettale serve maggiore attenzione 

Secondo uno studio pubblicato sul Journal of Minimally Invasive Gynecology, una conformità sub-ottimale alle raccomandazioni del protocollo ERAS (“Enhanced Recovery After Surgery”, ovvero miglior recupero dopo un intervento chirurgico), nato con l’obiettivo di garantire un recupero ottimale ed un ritorno precoce e sicuro alle attività quotidiane, sottolinea la necessità di migliorare la qualità dell’assistenza perioperatoria nelle pazienti con endometriosi profonda (DE) sottoposte a resezione sigmoidea/rettale per via mininvasiva.

“C’è ampio consenso sul fatto che l’implementazione dell’approccio ERAS sia vantaggioso per i pazienti chirurgici, ma vi è scarsità di dati riguardanti la sua applicazione nelle donne con endometriosi profonda (DE) candidate alla chirurgia mininvasiva intestinale” spiega Francesca Falcone, della Endoscopica Malzoni, Centro di chirurgia endoscopica avanzata, Avellino, Italia, autrice principale dello studio.

I ricercatori hanno cercato informazioni dettagliate sulla gestione perioperatoria delle pazienti DE sottoposte a resezione sigmoideo/rettale (discoide o segmentale) attraverso un’indagine condotta tra i professionisti della Società italiana di endoscopia ginecologica (SEGI). Gli esperti hanno inviato ai centri SEGI un questionario con 63 voci, che copre gli item ERAS per la chirurgia colorettale ginecologica/elettiva. Sono stati presi in considerazione solo i questionari dei centri che hanno riferito di eseguire almeno 10 resezioni sigmoidee/rettali all’anno, e sono stati analizzati 33 questionari su 38 (86,8%).

I tassi di concordanza con le linee guida ERAS erano rispettivamente del 40,4%, 64,4% e 62,6% per gli elementi preoperatori, intraoperatori e postoperatori.

La percentuale di accordo complessivo è stata del 56,6%. La dieta preoperatoria, il digiuno e la preparazione intestinale, la correzione dell’anemia, l’evitamento dei drenaggi peritoneali, l’alimentazione postoperatoria e la mobilizzazione precoce sono stati i punti più controversi. L’analisi comparativa ha rivelato che i tassi riferiti di rimozione completa della malattia e conversione alla chirurgia a cielo aperto erano significativamente diversi a seconda del volume del caso e dell’esperienza del ginecologo/chirurgo, con maggiori possibilità di ottenere un’escissione completa laparoscopica/robotica dell’endometriosi nei centri che riportavano almeno 30 interventi di DE eseguiti all’anno e/o almeno il 90% di resezioni intestinali eseguite da un ginecologo/chirurgo generale specificamente dedicato alla gestione della DE. Al contrario, i tassi di concordanza con le linee guida ERAS non erano significativamente diversi in base al volume dei casi e all’esperienza del ginecologo/chirurgo.

“Questo studio è un primo passo per costruire una piattaforma di segnalazione strutturata coerente per le unità SEGI e facilitare un’ampia implementazione e standardizzazione del protocollo ERAS per i pazienti DE in Italia” concludono gli autori.

J Minim Invasive Gynecol. 2023

https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1553465023000481?via%3Dihub

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