Nell’adenocarcinoma duttale pancreatico un intervento mininvasivo non è inferiore a quello in aperto

La pancreatoduodenectomia mininvasiva laparoscopica nei pazienti con adenocarcinoma duttale pancreatico non è inferiore all’intervento in aperto per quanto riguarda esiti linfonodali e radicalità dell’intervento, resa linfonodale, complicanze maggiori e mortalità a 90 giorni, ed è associata a una minore perdita di sangue, e a tempi di degenza più brevi, secondo quanto riferisce uno studio pubblicato sull’European Journal of Surgical Oncology.

“La valutazione della pancreatoduodenectomia minimamente invasiva (MIPD) nei pazienti con adenocarcinoma duttale pancreatico (PDAC) è scarsa, e limitata a studi non randomizzati. Per questo abbiamo voluto confrontare i risultati oncologici e chirurgici dopo MIPD rispetto a quelli dopo pancreatoduodenectomia a cielo aperto (OPD) per i pazienti con PDAC resecabile effettuando una ricerca per studi randomizzati controllati (RCT) pubblicati” afferma Bas Uijterwijk, della Fondazione Poliambulanza, Brescia, Italia, e della University of Amsterdam, nei Paesi Bassi, primo autore del lavoro.

Sono stati inclusi nella revisione quattro studi randomizzati controllati per un totale di 275 pazienti con PDAC, dei quali 128 sono stati sottoposti a MIPD laparoscopica e 147 a OPD. La radicalità della resezione e la resa linfonodale erano comparabili tra MIPD laparoscopica e OPD. La MIPD laparoscopica è stata associata a minore perdita di sangue perioperatoria, e a minore durata della degenza ospedaliera, mentre il tempo di intervento è stato più lungo. Le complicanze maggiori e la mortalità a 90 giorni erano comparabili tra MIPD laparoscopica e OPD.

“L’impatto sulla sopravvivenza a lungo termine e sulla recidiva dovrebbe essere studiato in studi randomizzati controllati” concludono gli autori.

Fonte: Eur J Surg Oncol. 2023

https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0748798323004274?via%3Dihub

Contenuti simili

I più visti