Piano salute mentale. Schillaci: “Sarà pubblicato entro un mese. Preoccupano soprattutto problemi nei giovani”

“Il piano è pronto. Credo che nel giro di un mese verrà pubblicato”. È quanto ha affermato a proposito del Piano per la salute mentale il ministro della Salute Orazio Schillaci, a margine dell’evento ‘Giubileo della Salute mentale’. Inoltre, per quel che riguarda la salute mentale, “c’è una proposta di legge per aumentare il numero di psicologi per metterli all’interno delle case della comunità e quindi c’è interesse e voglia di risolvere questo che è un problema molto sentito”, ha proseguito il ministro, che ha annunciato che “in questi giorni, dopo la conferma del bonus psicologo, l’Inps aprirà lo sportello dedicato al bonus”. Tuttavia, ha concluso il ministro, “non bastano interventi spot: ci vuole un intervento sostanziale”.

In particolare, ha proseguito, “desta grande preoccupazione il disagio delle fasce più giovani della popolazione che vedono un aumento dei disturbi: dalla depressione ai disturbi alimentari, dall’uso di sostanze ai comportamenti autolesivi, fino al suicidio. Il 75% di tutti i disturbi mentali si sviluppa prima dei 25 anni d’età e circa la metà emerge entro i primi 16 anni, tendendo poi a perdurare nell’età adulta se non adeguatamente trattati”, ha spiegato il ministro che ha ricordato come “prevenzione e diagnosi precoce sono essenziali per attivare strategie di intervento tempestive e mirate. Per questo – ha proseguito – nell’ultima legge di bilancio abbiamo stanziato 10 milioni di euro per l’anno 2025 e 18,5 milioni di euro dal 2026 per garantire un servizio di sostegno psicologico agli studenti e abbiamo istituito anche il Fondo per le dipendenze patologiche”. Tra gli interventi del ministero, anche “il progetto di promozione del buon uso della rete e dei dispositivi digitali in età evolutiva o i progetti finalizzati a migliorare l’intercettazione precoce degli adolescenti italiani con comportamenti autolesivi e suicidari”, ha aggiunto. A ciò si aggiunge la recente firma di un “Protocollo di intesa con altre istituzioni – quali l’Istituto Superiore di Sanità, il ministero dell’Istruzione, il Garante per l’infanzia e l’adolescenza – volti a mettere in atto fattori protettivi per il benessere psichico e per ridurre il rischio che il disagio possa evolvere verso un disturbo mentale conclamato”, ha concluso Schillaci che ha ricordato anche l’importanza di lavorare sul piano culturale per combattere lo stigma e la discriminazione, che continuano a essere una barriera sia all’inclusione sociale”.

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