Ricorso a terapia intensiva per la gravidanza mette a rischio di morte fino a 1 anno dalla dimissione

Le donne che necessitano di terapia intensiva durante la gravidanza hanno maggiori probabilità di morire rispetto alle donne che non vengono ricoverate in questo reparto; un rischio più alto che persiste fino a un anno dopo la dimissione dall’ospedale. A mostrarlo è un team dell’Università di Edimburgo, guidato da John Masterson, che ha pubblicato uno studio su Intensive Care Medicine.

I ricercatori hanno utilizzato database nazionali raccogliendo informazioni su oltre 760.000 parti negli ospedali scozzesi tra il 2005 e il 2018, pari a tutte le gravidanze risultanti da nati vivi, nati morti o aborti tardivi. Circa 1.449 donne, quasi una su 500, sono state ricoverate in terapia intensiva. Il motivo più comune di ricovero era l’emorragia post partum. Lo studio ha osservato che una donna su 16 ricoverata in terapia intensiva ha avuto un feto morto, rispetto a una su 167 non ricoverata in questo reparto. I ricercatori hanno scoperto anche che le donne ricoverate in terapia intensiva avevano un rischio di morte 40 volte maggiore rispetto alle donne non ricoverate in questo reparto e che la causa di morte più frequente erano le malattie cardiovascolari. Inoltre, tra le donne dimesse dopo terapia intensiva, quasi un quarto è stato riammesso in ospedale entro un anno, rispetto a meno di una su 10 tra quelle che non erano mai state ricoverate. Infine, i bambini nati da donne riardiologicoverate in terapia intensiva avevano 13 volte più probabilità di richiedere un livello più elevato di cure dopo il parto.

Fonte: Intensive Care Medicine 2024

https://link.springer.com/article/10.1007/s00134-024-07417-4

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