Terapia interpersonale breve per trattare la depressione in gravidanza

In uno studio pubblicato dalla rivista JAMA Psychiatry, la psicoterapia interpersonale breve ha ridotto significativamente i sintomi della depressione prenatale e il disturbo depressivo maggiore rispetto alle cure abituali potenziate nelle donne in gravidanza. Secondo i ricercatori, questa psicoterapia è un intervento sicuro ed efficace per alleviare la depressione durante la gravidanza e può influire positivamente sulla salute mentale delle madri e sullo sviluppo del feto.

La depressione prenatale può avere conseguenze negative sia per la madre che per il feto in via di sviluppo, sono quindi necessari interventi brevi, efficaci e sicuri per ridurre la depressione durante la gravidanza. In questo studio i ricercatori hanno valutato il miglioramento della depressione (sintomi e diagnosi) tra le donne incinte di diversa estrazione randomizzate alla psicoterapia interpersonale breve (IPT) rispetto alle cure abituali potenziate (EUC). Il Care Project, è stato condotto tra individui adulti in gravidanza che hanno riportato sintomi elevati durante lo screening di routine per la depressione nelle cliniche di ostetricia e ginecologia. Le partecipanti sono state reclutate tra luglio 2017 e agosto 2021.

Le partecipanti in gravidanza sono state randomizzate a IPT o EUC e incluse nelle analisi intent-to-treat. Il trattamento comprendeva una sessione iniziale e 8 sessioni attive di breve IPT (MOMCare) durante la gravidanza. I ricercatori hanno usato due scale per i sintomi della depressione, la Symptom Checklist a 20 voci e la Edinburgh Postnatal Depression Scale, con cui hanno valutato le pazienti al basale e in diversi momenti durante la gravidanza. L’intervista clinica strutturata per il disturbo depressivo maggiore (MDD) accertato dal DSM-5 è stata effettuata al basale e alla fine della gestazione. 

Delle 234 partecipanti, 115 sono state assegnate all’IPT e 119 a EUC . I punteggi della lista di controllo dei sintomi a 20 voci sono migliorati rispetto al basale con IPT ma non con EUC (d = 0,57; 95% CI, 0,22-0,91; variazione media [DS] per IPT vs EUC: da 26,7 [1,14] a 13,6 [1,40] vs 27,1 [1,12] a 23,5 [1,34]). Le partecipanti all’IPT sono migliorate più rapidamente sulla scala della depressione postnatale di Edimburgo rispetto all’EUC (d = 0,40; 95% CI, 0,06-0,74; variazione media [SD] per IPT vs EUC: da 11,4 [0,38] a 5,4 [0,57] vs 11,5 [0,37] a 7,6 [0,55]). Il tasso di disturbo depressivo maggiore alla fine della gestazione era diminuito significativamente per le partecipanti all’IPT (7 [6,1%]) rispetto all’EUC (31 [26,1%]) (odds ratio, 4,99; 95% CI, 2,08-11,97).

Fonte: JAMA Psychiatry

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/37074698/

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