Vitamina D ad alte dosi non influenza l’incidenza di diabete di tipo 2
L’assunzione di vitamina D a dosi significativamente più alte di quelle raccomandate non influenza l’incidenza del diabete di tipo 2 […]
Il diabete mellito gestazionale può essere considerato come un disturbo metabolico cronico che ha implicazioni per tutta la durata della vita sia della madre che del bambino, secondo uno studio pubblicato sul Diabetes & Metabolism Journal.
“Il diabete mellito gestazionale è stato storicamente percepito come una complicanza medica della gravidanza che funge anche da precursore del rischio materno di sviluppare il diabete mellito di tipo 2 più avanti nella vita” spiega Brandy Wicklow, della University of Manitoba, Canada, che ha guidato il gruppo di lavoro.
Negli ultimi decenni, tuttavia, un numero crescente di prove ha dettagliato ulteriori implicazioni di tale patologia, tra cui un rischio elevato di sviluppare malattie cardiovascolari. Inoltre, i fattori di rischio che mediano questo rischio cardiovascolare per tutta la vita sono evidenti non solo dopo il parto, ma sono presenti anche prima della gravidanza in cui viene diagnosticato per la prima volta il diabete mellito gestazionale.
Secondo gli esperti, il concetto che emerge da questi dati è che la diagnosi di diabete gestazionale consente di identificare donne che sono già su un percorso avanzato di rischio cardiometabolico iniziato presto nella vita. Gli studi sui figli di pazienti che hanno avuto gravidanze complicate dal diabete suggeriscono infatti che le prime basi di questo profilo di rischio cardiometabolico possano essere determinate in utero e possano manifestarsi clinicamente anche durante l’infanzia.
Fonte: Diabetes Metab J. 2023
https://www.e-dmj.org/journal/view.php?doi=10.4093/dmj.2022.0348
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