Ematocrito elevato nei giovani adulti legato allo sviluppo successivo di ipertensione

Secondo uno studio pubblicato su Preventive Medicine Reports, esiste un’associazione significativa tra un valore di ematocrito di almeno 45% da giovani con un successivo sviluppo di ipertensione. “Abbiamo esaminato una coorte di uno studio sul rischio cardiovascolare della popolazione adulta di Tampere con ipertensione e i controlli, retrospettivamente, all’età di 35 anni e li abbiamo seguiti in modo prospettico fino all’età di 65 anni per determinare se una misurazione precoce dell’ematocrito (HCR) potesse predire lo sviluppo di ipertensione o complicanze cardiovascolari più avanti nella vita” spiega Jaakko Piesanen, della Tampere University, Finlandia, autore principale dello studio.

I ricercatori hanno studiato 307 soggetti con ipertensione e 579 controlli non ipertesi scelti dalla coorte e suddivisi in base ai valori HCR di quando avevano 35 anni in due gruppi, uno con HCT < 45% (n = 581) e uno con HCT ≥ 45% (n = 305). L’ipertensione e la malattia coronarica (CAD) all’età di 60 anni sono state determinate tramite autovalutazione e dal National Hospital Discharge Registry. Gli esiti per i decessi fino all’età di 65 anni sono stati raccolti dal Centro Nazionale di Statistica.

Gli esperti hanno visto che un valore di HCT ≥ 45% all’età di 35 anni è stato associato a ipertensione e CAD all’età di 60 anni.

Quando i soggetti sono stati seguiti fino all’età di 65 anni, un HCT ≥ 45% è stato associato a morte cardiovascolare prematura e morte per qualsiasi causa, con risultati aggiustati per l’indice di massa corporea. Tuttavia, quando l’esito è stato aggiustato anche in base al sesso, allo stato di fumatore, all’istruzione e allo stato di salute, l’associazione del gruppo ≥ 45% con CAD e morte è scomparsa, mentre quella con l’ipertensione è rimasta.

Fonte: Prev Med Rep. 2023

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/37223555/

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