La DA pediatrica nel mondo mostra modelli complessi e vari
Un nuovo studio pubblicato su Annals of Allergy, Asthma & Immunology mostra modelli globali complessi nella prevalenza di dermatite atopica […]
Una revisione della letteratura pubblicata sull’International Journal of Molecular Sciences mira a chiarire le interazioni tra il sistema immunitario, i geni di suscettibilità, i fattori epigenetici e il microbioma intestinale nello sviluppo della dermatite atopica (DA).
“La dermatite atopica è una malattia infiammatoria cronica della pelle che si presenta in individui predisposti a svilupparla geneticamente, e implica interazioni complesse tra il sistema immunitario dell’ospite, fattori ambientali, come la disfunzione della barriera cutanea e la disbiosi microbica” esordisce Rodrigo Pessôa, della Federal University of Sao Paulo (UNIFESP), Brasile, autore principale del lavoro. “Gli studi di associazione sull’intero genoma (GWAS) hanno identificato gli alleli a rischio di favorire la dermatite atopica; tuttavia, i fattori ambientali associati rimangono in gran parte sconosciuti. Abbiamo voluto approfondire l’argomento”, prosegue l’esperto.
I ricercatori riferiscono che prove recenti suggeriscono che una composizione alterata del microbiota nella pelle e nell’intestino possa contribuire alla patogenesi della DA. Esempi di fattori ambientali che contribuiscono alla disfunzione della barriera cutanea e alla disbiosi microbica nella DA includono allergeni, sostanze irritanti, inquinamento ed esposizione microbica. Gli studi hanno riportato alterazioni nella struttura del microbioma intestinale nei pazienti con DA rispetto ai soggetti di controllo, caratterizzate da una maggiore abbondanza di Clostridium difficile e da una diminuzione dell’abbondanza di batteri produttori di acidi grassi a catena corta (SCFA) come il Bifidobacterium. Gli autori sottolineano che gli SCFA svolgono un ruolo fondamentale nel mantenimento della salute dell’ospite, e che una ridotta produzione degli stessi può portare a infiammazione intestinale nei pazienti con DA. I meccanismi specifici attraverso i quali i batteri disbiotici e i loro metaboliti interagiscono con il genoma e l’epigenoma dell’ospite per causare autoimmunità nella DA sono ancora sconosciuti.
“In futuro dovremo concentrarci sulla comprensione della combinazione di fattori ambientali, come il microbiota intestinale e i determinanti genetici ed epigenetici associati allo sviluppo di autoanticorpi, che possono aiutare a svelare la fisiopatologia della malattia” concludono gli esperti.
Fonte: Int J Mol Sci. 2023
https://www.mdpi.com/1422-0067/24/18/14322
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