Depressione: un nuovo strumento permette di valutare il rischio di svilupparla tra gli ipertesi
Un nuovo modello di punteggio può fornire una prospettiva aggiuntiva per valutare i fattori di rischio di base per la […]
Un gruppo di ricercatori del Broad Institute del MIT, della Harvard Medical School e del McLean Hospital (USA), ha scoperto dei cambiamenti nell’attività genetica a livello del tessuto cerebrale delle persone con schizofrenia e degli anziani che ha definito ‘sorprendentemente simili’ tra loro. L’evidenza suggerisce una probabile base biologica comune tra schizofrenia e invecchiamento.
Il team americano ha analizzato, tramite l’apprendimento automatico, l’espressione genetica di oltre un milione di cellule del tessuto cerebrale post mortem di 191 persone, di cui 94 con schizofrenia e 97 senza. Dall’analisi è emerso che negli individui con schizofrenia e negli anziani senza la patologia, astrociti e neuroni avevano ridotto la loro espressione genica a supporto delle sinapsi, rispetto a quanto era accaduto alle persone sane o più giovani.
In particolare, quando i neuroni avevano l’espressione di alcuni geni legati alle sinapsi, gli astrociti avevano in modo simile l’espressione di un insieme distinto di geni che le supportavano. Il team ha denominato questo insieme coordinato di geni Synaptic Neuron and Astrocyte Program (SNAP). I geni SNAP includerebbero molti fattori di rischio per la schizofrenia, precedentemente identificati.
Fonte: Nature 2024
https://www.nature.com/articles/s41586-024-07109-5
E’ disponibile una nuova versione dell’app MSD Salute: non dimenticare di aggiornarla!