Variabilità della pressione arteriosa può influenzare la funzione cognitiva negli anziani
Un nuovo studio pubblicato su Neurology mette in evidenza come la variabilità della pressione arteriosa (BPV) tra una visita medica […]
L’angiografia coronarica è una procedura diagnostica invasiva ampiamente utilizzata per valutare le condizioni delle arterie coronarie. Tuttavia, questa procedura è spesso associata a livelli significativi di ansia e dolore nei pazienti, che possono influenzare negativamente la loro esperienza complessiva e il risultato del trattamento. Mentre i trattamenti farmacologici sono comunemente utilizzati per alleviare questi sintomi, l’interesse per interventi non farmacologici è in crescita. Uno di questi interventi è l’uso della palla antistress, che potrebbe rappresentare una strategia semplice ed efficace per migliorare il comfort dei pazienti durante l’angiografia. Questo articolo esplora i risultati di uno studio randomizzato controllato che ha investigato l’impatto della palla antistress sui livelli di ansia e dolore nei pazienti sottoposti ad angiografia.
Lo studio è stato condotto presso una Clinica di Chirurgia Cardiovascolare nell’Est della Turchia, tra gennaio 2023 e giugno 2023. Un totale di 120 pazienti adulti sottoposti ad angiografia è stato selezionato e suddiviso casualmente in due gruppi: il gruppo sperimentale, che ha utilizzato la palla antistress durante la procedura, e il gruppo di controllo, che ha ricevuto solo le cure di routine senza l’uso della palla antistress.
La raccolta dei dati è stata effettuata utilizzando la Scala di Valutazione Numerica (NRS) per misurare i livelli di dolore, il Modulo Informativo per i Pazienti per raccogliere i dati demografici e clinici, e l’Inventario di Ansia di Stato e Tratto (STAI) per valutare i livelli di ansia. I dati sono stati raccolti prima e dopo l’angiografia per confrontare i cambiamenti nei livelli di ansia e dolore tra i due gruppi.
L’analisi dei dati ha rivelato risultati significativi. I pazienti nel gruppo sperimentale, che hanno utilizzato la palla antistress, hanno mostrato un aumento significativamente inferiore dei punteggi della Scala di Valutazione Numerica (NRS) post-angiografia rispetto al gruppo di controllo (p < 0,05). Questo indica che l’uso della palla antistress ha contribuito a ridurre il livello di dolore percepito durante la procedura.
Inoltre, i punteggi dell’Inventario di Ansia di Stato e Tratto (STAI) post-angiografia hanno mostrato una diminuzione significativa nei pazienti del gruppo sperimentale (p < 0,05), suggerendo che l’uso della palla antistress ha avuto un effetto calmante, riducendo i livelli di ansia.
È stata anche osservata una correlazione positiva e significativa tra i punteggi post-angiografia di NRS e STAI (p < 0,05). Questo risultato indica che i pazienti che hanno sperimentato meno dolore durante l’angiografia hanno anche riportato livelli inferiori di ansia, evidenziando una relazione tra riduzione del dolore e riduzione dell’ansia.
I risultati di questo studio suggeriscono che l’uso della palla antistress durante l’angiografia può essere un intervento non farmacologico efficace per ridurre sia il dolore che l’ansia nei pazienti. L’intervento è semplice, economico e facile da implementare nella pratica clinica quotidiana, offrendo un modo per migliorare il comfort dei pazienti durante una procedura invasiva.
Questi risultati sono particolarmente rilevanti per i contesti sanitari in cui le risorse sono limitate o dove si desidera ridurre l’uso di farmaci ansiolitici e analgesici, minimizzando così i possibili effetti collaterali associati ai farmaci.
Lo studio conclude che l’uso della palla antistress durante l’angiografia è associato a una significativa riduzione dei livelli di ansia e dolore nei pazienti. Questo intervento non farmacologico dovrebbe essere considerato come un complemento alle cure standard durante le procedure invasive, contribuendo a migliorare l’esperienza complessiva del paziente. Ulteriori ricerche potrebbero esplorare l’applicazione di questo intervento in altre procedure mediche per confermare i benefici osservati e determinarne l’efficacia a lungo termine.
Fonte: Cardiovascular Therapeutics Volume 2024
https://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1155/2024/5049092
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