Malattie cardiovascolari. È sempre un’Italia a due velocità
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Uno studio pubblicato sulla rivista Journal of the American College of Cardiology ha rivelato che le lipoproteine ricche di trigliceridi e i loro residui (TRL/remnants) sono circa quattro volte più aterogeniche delle lipoproteine a bassa densità (LDL). Questo risultato è emerso da un’analisi di randomizzazione mendeliana basata su 1.357 polimorfismi a singolo nucleotide (SNP) identificati nel UK Biobank.
I ricercatori hanno suddiviso gli SNP in dieci cluster, classificandoli in base all’effetto su TRL/remnant-C rispetto a LDL-C. Hanno poi stimato il rischio di malattia coronarica (CHD) per ogni cluster, misurato in termini di apolipoproteina B (apoB) e colesterolo non-HDL (non-HDL-C). I risultati hanno mostrato che il rischio di CHD aumentava con l’incremento genetico di apoB e non-HDL-C, con un odds ratio (OR) di 1.15 per ogni 10 mg/dL di apoB nel cluster 1, rispetto a 1.41 nel cluster 10.
Inoltre, i TRL/remnants hanno mostrato relazioni causali con l’infiammazione sistemica, sebbene ciò non spiegasse completamente la loro maggiore aterogenicità. Gli autori dello studio suggeriscono che per una previsione accurata del rischio di CHD potrebbe essere necessario un aggiustamento per la percentuale di TRL/remnant-C.
Fonte: J Am Coll Cardiol. 2024
https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0735109724080318?via%3Dihub
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