Dopo trapianto di rene, l’emoglobina glicata può aiutare a identificare un inizio di diabete
I valori dell’emoglobina glicata possono aiutare a porre diagnosi tempestiva di alterata tolleranza al glucosio nei pazienti in fase stabile […]
L’endometrio umano, un intricato tessuto bersaglio ormonale, si compone di due strati distinti: il basale inferiore e il funzionale superiore. Quest’ultimo va incontro a un ciclo di ispessimento e perdita senza lasciare cicatrici residue e senza compromissione della funzionalità. Questo processo mensile, il ciclo mestruale, fa parte della vita delle donne in età riproduttiva ma, in certi casi, può comportare l’insorgenza di diverse patologie, tra le quali l’endometriosi.
L’endometriosi, definita dalla presenza di tessuto endometriale in sedi ectopiche, spesso al di fuori dell’addome, affligge in tutto il mondo circa il 6-10% delle donne in età fertile. Si manifesta con dolore, ciclo mestruale con abbondante sanguinamento, disagio durante i rapporti sessuali e infertilità. La sua origine è ancora in gran parte sconosciuta, ma la teoria prevalente suggerisce che le lesioni endometriosiche derivino da cellule endometriali vitali che retrocedono nel peritoneo attraverso un processo di mestruazione retrograda.
Questa condizione viene classificata in diversi stadi, da minima a importante, e non sempre esiste una correlazione diretta tra la gravità dei sintomi e la progressione della malattia. Il sistema immunitario riveste un ruolo chiave nel sostenere la vitalità e la crescita del tessuto endometriale ectopico, contribuendo parallelamente a un’infiammazione cronica nei siti della lesione che provoca dolore cronico. Nonostante la mancanza di una cura definitiva, sono disponibili diverse opzioni per la gestione delle manifestazioni cliniche. Tra queste, interventi come la laparoscopia, terapie ormonali, l’uso di farmaci anti-infiammatori, modifiche dietetiche, esercizio fisico e, nei casi più gravi e resistenti agli altri trattamenti, l’isterectomia.
Fonte: Pathol Res Pract. 2023
https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0344033823005484?via%3Dihub
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