Personale del Ssn. Negli ultimi 5 anni cresciuto di 30 mila unità
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Sono stati segnalati studi sull’associazione tra epatite C e malattia renale cronica ma non si sa ancora come questa infezione sia in grado di influenzare la suscettibilità della popolazione generale verso l’insorgenza della malattia renale.
Per determinare se uno stato sierologico anti-HCV positivo sia collegato a una maggiore incidenza di malattia renale cronica nella popolazione adulta generale, un gruppo di ricercatori ha svolto una valutazione sistematica della letteratura medica pubblicata dal 2015. È stata eseguita una stima riassuntiva del rischio relativo di malattia renale cronica correlata a HCV utilizzando un modello a effetti casuali. Inoltre, sono state eseguite analisi stratificate e meta-regressione.
Alla fine gli esperti hanno selezionato 12 studi per un totale di 605858 pazienti. Sono state condotte metanalisi in base all’esito. L’aggregazione dei risultati degli studi longitudinali (n = 06 studi, n = 347120 pazienti unici) ha dimostrato un’associazione tra stato sierologico anti-HCV positivo e aumento dell’incidenza di CKD. La stima sommaria per l’hazard ratio aggiustato è 1,21 (intervallo di confidenza al 95% 1,13; 1,29, P = 0,001) e tra gli studi è stata notata eterogeneità (valore P tramite test Q < 0,001). Nel sottoinsieme di studi asiatici, il rischio di insorgenza di malattia renale cronica legata all’HCV è 1,70 (intervallo di confidenza al 95% 1,40; 2,00) senza eterogeneità (valore P tramite test Q = 0,6).
Gli Autori concludono di aver riscontrato una forte correlazione tra infezione da HCV e un rischio più elevato di malattia renale cronica nella popolazione generale mondiale.
Fonte: BMC Public Health. 2024
https://bmcpublichealth.biomedcentral.com/articles/10.1186/s12889-024-20331-0
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