Bambini in terapia intensiva e infezioni

Le infezioni associate all’assistenza sanitaria (HAI) influenzano direttamente la sopravvivenza dei bambini ricoverati nelle unità di terapia intensiva pediatrica (PICU).

La più comune di queste patologie infettive è la batteriemia correlata al catetere centrale  (CLABSI), 25-30% dei casi, seguita dalla polmonite associata al ventilatore (VAP), 20-25% e dalle infezioni del tratto urinario correlata al catetere (CAUTI) e del sito chirurgico (SSI), pari al  15% e all’11% rispettivamente.

Le HAI complicano il decorso della malattia di base, aumentando la mortalità, la morbilità, la durata della degenza e i costi.

L’incidenza delle HAI nei Paesi occidentali è del 6,1-15,1%, mentre in India è del 10,5-19,5%. Negli ultimi anni, i progressi nelle pratiche sanitarie hanno ridotto il numero di queste infezioni grazie a una rigorosa adozione di procedure di asepsi, alle pratiche di igiene delle mani, alla sorveglianza, alla gestione degli antibiotici e all’adesione ad un sistema di cure integrate. I problemi legati alla resistenza nei confronti dei farmaci e le infezioni emergenti costituiscono però ancora una temibile minaccia.

La febbre rappresenta la manifestazione più comune delle HAI nei PICU, pertanto è necessario effettuare una ricerca mirata per identificarne la causa.

Pratiche di isolamento adeguate, manipolazione oculata dei dispositivi, controlli microbiologici regolari, identificazione delle barriere nell’osservanza delle pratiche di igiene delle mani, istruzione e formazione adeguate, sono i presidi che applicati in modo sinergico integrano un sistema efficiente e utile a migliorare gli esiti per i piccoli pazienti.

Fonte: Indian J Pediatr. 2023 

https://link.springer.com/article/10.1007/s12098-022-04420-9

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