Cancro. Italia si scopre prima in classifica per la prevenzione nella UE

In occasione della giornata mondiale per la lotta contro il cancro (4 febbraio) la Commissione e l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economici (OCSE) hanno presentato i primi profili sul cancro per paese, tratti dal registro europeo delle disuguaglianze oncologiche, per tutti gli Stati membri dell’UE più Norvegia e Islanda.

I profili mostrano che i paesi dell’UE hanno speso somme notevoli, quasi 170 miliardi di euro, per le cure oncologiche (nel 2018). Un’altra constatazione importante è che il cancro ai polmoni rimane di gran lunga la causa più comune di morte per cancro.

Vi sono inoltre grandi disuguaglianze nei tassi di mortalità per cancro tra i paesi dell’UE e al loro interno. Ciò può essere in parte spiegato dai diversi gradi di esposizione ai fattori di rischio oncologico, ma anche dalla diversa capacità dei sistemi sanitari di assicurare un accesso tempestivo e gratuito alla diagnosi precoce e all’elevata qualità dell’assistenza e delle cure oncologiche. I profili mostrano che individuare le sfide e condividere le migliori pratiche tra gli Stati membri possono aiutare i paesi a ridurre le disuguaglianze oncologiche.

L’annuncio dei profili avviene in occasione di una conferenza ad alto livello nel quadro del piano europeo di lotta contro il cancro: “Conferenza sul cancro – equità, eccellenza e innovazione: cure oncologiche moderne per tutti”, organizzata congiuntamente dalla Commissione e dalla presidenza svedese del Consiglio dell’Unione europea.

I profili evidenziano altri fatti importanti:

Azioni per combattere le disuguaglianze a livello dell’UE
La Commissione ha già realizzato molte azioni del piano europeo di lotta contro il cancro. Più recentemente, il 23 gennaio, la Commissione ha avviato l’iniziativa europea sull’imaging dei tumori per aiutare i prestatori di assistenza sanitaria, gli istituti di ricerca e gli innovatori a utilizzare al meglio soluzioni innovative basate sui dati per le terapie e le cure oncologiche.

La nuova raccomandazione del Consiglio sullo screening dei tumori, adottata nel dicembre 2022, è anche un elemento chiave di un nuovo programma di screening oncologico finanziato dall’UE, che mira a offrire lo screening dei tumori della mammella, della cervice uterina e del colon-retto al 90 % degli europei ammissibili; il programma è stato ampliato per includere il cancro ai polmoni, alla prostata e, in determinate condizioni, il carcinoma gastrico.

I lavori proseguiranno per realizzare oltre 30 azioni nel corso del prossimo anno. Tra le principali iniziative, la Commissione presenterà una proposta di raccomandazione del Consiglio sui tumori prevenibili con vaccino, unitamente a un aggiornamento della raccomandazione del Consiglio del 2009 sugli ambienti senza fumo per aumentare la protezione dei cittadini dal tabacco e contribuire a conseguire l’obiettivo di una generazione senza tabacco entro il 2024.

L’incidenza del cancro in Italia è simile alla media dell’UE ed è destinata ad aumentare
Secondo le stime del Sistema Europeo d’Informazione sul Cancro (ECIS) del Centro Comune di Ricerca, basate sulle tendenze relative all’incidenza negli anni precedenti la pandemia, nel 2020 erano previsti circa 380 000 nuovi casi di cancro in Italia. In base alle previsioni i tassi di incidenza standardizzati per età avrebbero dovuto essere simili alla media dell’UE per le donne e leggermente inferiori per gli uomini.

Si prevede che il numero di tumori diagnosticati aumenterà del 19,5 % in Italia, passando da 382 670 nuovi casi nel 2020 a 457 824 nuovi casi nel 2040. Si stima che l’incidenza del cancro tra gli individui di età pari o superiore ai 65 anni aumenterà di quasi il 40 % entro il 2040, in linea con la media dell’UE; pertanto, un’attenzione prioritaria andrà rivolta a tale fascia d’età. In linea con l’andamento generale nell’UE, si prevedeva che le tipologie di cancro più comuni tra gli uomini sarebbero state il cancro della prostata, il cancro ai polmoni e del colon-retto, mentre il cancro della mammella sarebbe stato la tipologia più comune tra le donne, seguito dal cancro del colon-retto e ai polmoni.

L’incidenza del melanoma è aumentata notevolmente nell’ultimo decennio, superando le precedenti proiezioni. L’incremento è dovuto a una maggiore esposizione alle radiazioni ultraviolette naturali e artificiali, ma anche a una maggiore consapevolezza e alla diagnosi precoce. L’incidenza stimata per il 2020 era del 15 % superiore a quella del 2011 ed è risultata due volte più alta nelle regioni settentrionali e centrali rispetto al sud del paese.

Tuttavia i progressi compiuti nelle terapie hanno consentito al contempo un aumento dei tassi di sopravvivenza a questa forma di tumore. L’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) ha riferito che nel 2020, secondo le stime precedenti alla pandemia, vi erano 3,6 milioni di persone, pari al 6 % della popolazione, che vivevano con un tumore diagnosticato.

Si tratta di un aumento del 36 % rispetto alle proiezioni stimate nel 2010, che indicavano anche una migliore probabilità di guarigione per le donne rispetto agli uomini. Più della metà (52 %) delle donne affette da cancro è in fase di guarigione o è già guarita, rispetto al 39 % degli uomini; questo divario è dovuto principalmente alla diversa incidenza delle varie tipologie di cancro in base al sesso.

Infatti l’incidenza dei tumori con prognosi peggiore (ad esempio, quelli correlati al fumo) è maggiore tra gli uomini che tra le donne. Inoltre le donne godono di un vantaggio in termini di sopravvivenza per diversi tumori frequenti (ad esempio, cancro del colon-retto, melanoma cutaneo, linfoma non Hodgkin).

La mortalità per cancro è diminuita in Italia nel periodo 2011-2019, ma il divario tra uomini e donne è cresciuto
Nel 2019 la mortalità per cancro è stata più bassa in Italia rispetto a molti altri paesi dell’UE. Inoltre, tra il 2011 e il 2019, la mortalità nel paese è diminuita ulteriormente rispetto all’UE, con una riduzione maggiore per gli uomini rispetto alle donne.

La presenza di tassi di mortalità più bassi in Italia, nonostante i tassi di incidenza siano simili alla media dell’UE, è da attribuire alla diagnosi precoce e all’elevata qualità delle cure oncologiche. Inoltre in Italia la mortalità complessiva per tumore prevenibile1 e trattabile2 è inferiore rispetto alle medie dell’UE ed è diminuita nell’ultimo decennio.

Secondo i dati Eurostat, i tassi di mortalità prevenibile sono diminuiti da 56,8 per 100.000 abitanti nel 2011 a 48,5 per 100.000 abitanti nel 2018. Il divario di genere è notevole, con tassi più elevati per gli uomini rispetto alle donne. Tra il 2011 e il 2018 i tassi di mortalità prevenibile sono diminuiti da 88,8 a 71,8 per 100.000 abitanti per gli uomini e da 28,1 a 27,4 per 100.000 abitanti per le donne.

Anche la mortalità trattabile è diminuita, ma in misura più contenuta, passando da 28 a 26 per 100.000 abitanti tra il 2011 e il 2018, e con un divario di genere inferiore.

Il cancro del polmone, del colon-retto e della mammella hanno costituito le tre principali cause di morte per cancro nel 2019 in Italia
Il tasso di mortalità è diminuito per tutti i principali tumori, ad eccezione del cancro al pancreas, il cui aumento è principalmente dovuto a una mortalità più elevata tra le donne. Nel 2018, sempre in relazione al tumore al pancreas, è stato inoltre registrato il più basso tasso di sopravvivenza a cinque anni (11 %) tra i principali tumori in Italia.

Nell’ultimo decennio i tumori epatici e quelli gastrici (dello stomaco) hanno registrato le più significative riduzioni di mortalità nella popolazione italiana, sebbene l’incidenza rimanga superiore alla media UE, soprattutto tra gli uomini. Per il 2020 si prevedeva che il tumore dello stomaco avrebbe costituito il 4 % dei nuovi casi di cancro negli uomini e il 3 % nelle donne.

Per questa tipologia di tumore è stato registrato un tasso di mortalità complessivo di 12 per 100 000 abitanti nel 2019, superiore alla media dell’UE (10 per 100 000 abitanti). Sempre nel 2020, secondo le previsioni, il melanoma cutaneo avrebbe costituito il 3 % dei nuovi casi di cancro sia negli uomini che nelle donne; il tasso di mortalità complessivo registrato nel 2019 è stato di 3 su 100 000 abitanti.

Per quanto riguarda i tumori pediatrici, il tasso di incidenza standardizzato per età previsto per i bambini sotto i 15 anni nel 2020 era di 16 per 100 000, superiore rispetto alla media UE (15 per 100 000 abitanti). Nel 2013 il numero stimato di nuovi casi di tumori rari in Italia è stato di 81 617.

La mortalità tra gli uomini è diminuita per tutti i tumori tra il 2015 e il 2021, ad eccezione di quella legata al cancro del pancreas, che è rimasta stabile. La mortalità tra le donne è aumentata per il cancro ai polmoni (5 %) e al pancreas (3,9 %), mentre è rimasta stabile per il carcinoma all’utero e il cancro alla vescica.

La riduzione più marcata della mortalità complessiva per cancro tra gli uomini rispetto alle donne può essere spiegata in parte dalla riduzione del tabagismo tra gli uomini; per contro l’aumento del cancro al polmone nelle donne è probabilmente dovuto all’incremento della percentuale di donne fumatrici durante la seconda metà del XX secolo.

La sopravvivenza al cancro in Italia è superiore a quella dell’UE ed è aumentata nel tempo
In Italia, per i pazienti diagnosticati nel 2000-2014, rispetto a quelli diagnosticati nel 1995-1999, i tassi di sopravvivenza a cinque anni sono aumentati del 5-10 % per i tumori del colon-retto e del fegato.

I tassi di sopravvivenza a cinque anni per il cancro della prostata, della mammella, del collo dell’utero, del colon e del polmone e per la leucemia infantile sono risultati superiori in Italia rispetto alle medie dell’UE per le persone diagnosticate nel periodo 2010-2014.

Per le persone diagnosticate tra il 2010 e il 2014, i tassi di sopravvivenza più elevati sono stati registrati per il cancro alla prostata (89 % rispetto all’87 % nell’UE) e per la leucemia infantile (88 % rispetto all’82 %), mentre la sopravvivenza è rimasta bassa per il cancro del polmone (16 % in Italia rispetto al 15 % nell’UE).

I tassi di sopravvivenza a cinque anni più elevati in Italia sono stati registrati per il cancro alla tiroide nelle donne (96,2 %) e al testicolo negli uomini (93,2 %) (Associazione italiana di oncologia medica e Associazione italiana registri tumori, 2021).

Inoltre la copertura dei registri regionali è passata dal 38,6 % nel 1995-1999 al 58,3 % nel 2000-2014 e al 70 % (includendo solo i registri certificati) nel 2017, il che significa che i dati recenti probabilmente forniscono un quadro più realistico della situazione attuale, nonostante sia in corso la realizzazione di un registro nazionale dei tumori con una copertura completa. In Italia la percentuale di diagnosi precoce dei tumori mammari è del 45,7 %, un dato inferiore a quello della maggior parte degli Stati membri dell’UE. Se l’Italia migliorasse la tempestività della diagnosi di questo tumore, si potrebbero registrare ulteriori miglioramenti in relazione al tasso di sopravvivenza (Allemani et al., 2018).

La campagna Guadagnare salute promuove comportamenti salutari e affronta i fattori di rischio ambientale
Rispetto agli altri paesi dell’UE l’Italia ottiene buoni risultati relativamente a fattori di rischio come il sovrappeso, l’obesità e il fumo, mentre altrettanto non si può dire per quanto riguarda i tassi di esposizione all’inquinamento atmosferico. Nel 2020 la spesa per la prevenzione corrispondeva al 5,5 % della spesa sanitaria, la più alta tra gli Stati membri dell’UE e ben al di sopra della media europea del 3,4 % (statistiche sulla salute dell’OCSE, 2022).

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