Mobilità sanitaria ospedaliera. Calano i ricoveri fuori regione ma ci si sposta di più per le cure ad alta complessità
Italiani un popolo in movimento che continua a migrare per farsi curare fuori dalla propria Regione di appartenenza. […]
Secondo le ultime stime Oms e Unicef sui tassi di vaccinazione nazionali (Wuenic), milioni di bambini nel Medio Oriente e nel Nord Africa rimangono senza protezione da malattie prevenibili a causa di un costante declino nella copertura vaccinale.
Nel 2023, il numero di bambini a “zero dose” nella regione del Medio Oriente e Nord Africa – coloro che non hanno ricevuto neppure la prima dose del vaccino contro difterite, tetano e pertosse (DTP1) – era di 1,64 milioni, un numero in aumento rispetto agli 1,2 milioni nel 2022, rappresentando il numero più alto mai riportato. Questa nuova cifra è ancora più sconcertante se confrontata con il 2019, quando c’erano 872.000 bambini a dose zero.
Questo lo scenario tracciato dell’Unicef. “L’aumento del numero di bambini a dose zero e sottovaccinati è allarmante. Il calo dei tassi di vaccinazione rappresenta una minaccia reale per i bambini per le malattie prevenibili da vaccino”, ha dichiarato Adele Khodr, Direttrice regionale dell’Unicef per la regione del Medio Oriente e del Nord Africa.
I dati più recenti collocano l’area del Medio Oriente e del Nord Africa al sesto posto su sette regioni Unicef, con una copertura DTP1 dell’85% nel 2023, un calo di sette punti percentuali rispetto al 2019.
“Sebbene le cause di fondo siano varie, i conflitti e le crisi umanitarie sono tra le principali cause di questo declino. I Paesi colpiti da conflitti ospitano la maggior parte dei bambini a zero dosi, rendendo l’accesso e la risposta umanitaria in questi contesti una priorità ancora più alta”, ha aggiunto Khodr.
Mentre i conflitti continuano ad avere un impatto sui bambini in tutta la regione, Sudan, Yemen e Siria ospitano quasi l’87% del totale dei bambini “a zero dose” nella regione, con il Sudan che da solo contribuisce al 42% di questi bambini a “zero dose”. Nello Stato della Palestina, tradizionalmente un Paese ad alta copertura, spiega ancora una nota, l’impatto del conflitto ha già iniziato a farsi sentire, mentre si prevede che le violenze in corso nella Striscia di Gaza peggioreranno ulteriormente la copertura vaccinale nel 2024, a meno che non vengano ristabiliti servizi salvavita urgenti e non cessi la violenza.
La situazione è simile per il vaccino contro il morbillo. Nel 2023 è stato osservato un calo di 4 punti percentuali rispetto al 2019, con un totale di quasi 2 milioni di bambini nella regione del Medio Oriente e Nord Africa che non hanno ricevuto la prima dose.
La copertura vaccinale varia da un Paese all’altro e all’interno di un Paese per i diversi vaccini. Sebbene l’arretramento della copertura vaccinale tracci un quadro desolante, ci sono comunque buone notizie. Alcuni Paesi della regione del Medio Oriente e Nord Africa hanno mantenuto i loro progressi, mentre altri hanno fatto passi avanti. Tredici dei 20 Paesi della regione hanno raggiunto una copertura di almeno il 90% e la ripresa dalla pandemia da Covid-19 è stata evidente in almeno cinque Paesi a medio reddito, mettendoli sulla giusta traiettoria per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030 sulle vaccinazioni.
“Per compiere progressi e proteggere i bambini e le comunità dalle malattie prevenibili, chiediamo ai governi di continuare a investire nei sistemi sanitari, senza risparmiare gli sforzi per raggiungere ogni bambino con tutti i vaccini necessari. I servizi essenziali e salvavita forniti dagli operatori in prima linea, in particolare nei contesti di conflitto e di crisi, devono essere sostenuti e protetti, e l’accesso umanitario sicuro deve essere garantito e facilitato”, ha dichiarato Khodr.
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