Def. Nel 2023 per la sanità la spesa aumenta di 4,3 mld rispetto alla Nadef 2022

Più risorse per la sanità nel  Def 2023 appena approvato dal Governo . Migliorano infatti le stime di spesa rispetto alla Nadef di novembre 2022. Ma vediamo i numeri. La spesa sanitaria prevista per il 2023 è pari a 136.043 milioni, con un tasso di crescita del 3,8 per cento rispetto all’anno precedente con un’incidenza sul Pil del 6,7%. Un progresso di 4,3 mld rispetto alla Nadef 2022 che segnalava per il 2023 una spesa a 131,724 mld con un’incidenza al 6,6% del Pil. Nel 2024 è confermato però un calo della spesa che scenderà a quota 132,737 mld al 6,3% del Pil. Dato però migliore della Nadef 2022 che segnava una spesa a 128,708 mld e un’incidenza sul Pil al 6,2% del Pil. Nel 2025 il Def prevede una spesa di nuovo in crescita a 135,034 mld ma con un impatto sul Pil del 6,2% (Nella Nadef l’incidenza era del 6,1% e la spesa era di 129,428 mld). Per il 2026 la spesa salirà ancora a quota 138,399 mld ma l’incidenza sul Pil rimarrà costante al 6,2%.

Previsioni per l’anno 2023 La spesa sanitaria prevista per il 2023 è pari a 136.043 milioni, con un tasso di crescita del 3,8 per cento rispetto all’anno precedente quando la spesa era stata 131,1 mld pari al 6,9% del Pil.

Nel dettaglio, la previsione evidenzia:

Nel triennio 2024-2026, la spesa sanitaria è prevista crescere a un tasso medio annuo dello 0,6 per cento. nel medesimo arco temporale il PIL nominale crescerebbe in media del 3,6 per cento. Conseguentemente, il rapporto fra la spesa sanitaria e PIL, pari al 6,3 per cento nel 2024, si stabilizza al 6,2 per cento dal 2025 mantenendosi tale fino alla fine del periodo di previsione. La minore spesa riscontrabile nel 2024 (-2,7%) rispetto al 2023 è dovuta fondamentalmente a due ordini di motivi. Il primo concerne il venir meno degli arretrati per il rinnovo del triennio 2019-2021 dei contratti del personale dirigente e convenzionato con il SSN. Il secondo è relativo alla cessazione dei costi imputabili all’attività dell’Unità di cui all’articolo 2 del decreto-legge n. 24 del 2022. La previsione sconta la parziale contabilizzazione degli oneri per il rinnovo dei contratti e delle convenzioni del personale del SSN per il triennio 2022-2024 che implicheranno un aumento della spesa successivamente al perfezionamento di tali accordi, in quanto non ricomprende gli eventuali oneri per rinnovo di contratti e convenzioni successivi alla tornata contrattuale 2019-2021 ulteriori rispetto al riconoscimento dell’indennità di vacanza contrattuale per le tornate contrattuali 2022-2024 e 2025-2027. La previsione riflette anche:

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