Vitamina D ad alte dosi non influenza l’incidenza di diabete di tipo 2
L’assunzione di vitamina D a dosi significativamente più alte di quelle raccomandate non influenza l’incidenza del diabete di tipo 2 […]
Un nuovo studio pubblicato su Cardiovascular Diabetology ha esaminato il ruolo delle piastrine nel contesto delle malattie cardiovascolari (CVD). Questo studio fornisce importanti informazioni sulla correlazione tra il volume medio delle piastrine (MPV) e la salute del cuore.
I ricercatori dell’Università “Magna Grecia” di Catanzaro hanno coinvolto 400 pazienti ipertesi di nuova diagnosi. Ogni paziente è stato sottoposto a un test di tolleranza al glucosio orale (OGTT). Inoltre, la rigidità arteriosa è stata valutata misurando la velocità dell’onda di polso carotideo-femorale (PWV), la pressione di aumento (AP) e l’indice di aumento (AI). Le registrazioni ecocardiografiche sono state eseguite utilizzando un sistema ecografico E-95 Pro.
Tra i gruppi di pazienti, sono stati osservati i seguenti cambiamenti significativi:
Aumento del glucosio plasmatico a digiuno (FPG) (p < 0,0001).
Aumento dell’insulina plasmatica a digiuno (FPI) (p < 0,0001).
Aumento dei livelli di proteina C reattiva ad alta sensibilità (hs-CRP) (p < 0,0001).
Diminuzione della funzione renale, come dimostrato dai valori di e-GFR (p < 0,0001).
Inoltre, l’MPV ha mostrato una correlazione positiva con la rigidità arteriosa e il danno miocardico subclinico.
Questi risultati indicano che l’MPV è significativamente aumentato non solo nei pazienti con diabete di tipo 2 (T2DM) di nuova diagnosi, ma anche nelle fasi iniziali del diabete. Ciò suggerisce un’aumentata reattività piastrinica in questi soggetti. L’MPV potrebbe essere un nuovo marcatore del rischio cardiovascolare.
Fonte: Cardiovasc Diabetol 2024
https://cardiab.biomedcentral.com/articles/10.1186/s12933-024-02177-3
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