Resezioni colorettali robotiche ambulatoriali: revisione sistematica
La chirurgia colorettale ha fatto grandi progressi attraverso tecniche minimamente invasive, laparoscopiche e robotiche. Con l’avvento dei protocolli ERAS (enhanced […]
Il cancro del colon (CRC) è un tumore maligno molto frequente che presenta nette differenze in termini di incidenza, prognosi e risposta al trattamento tra uomini e donne. Queste differenze sono state a lungo attribuite a differenze ormonali, in particolare ai meccanismi molecolari mediati dagli ormoni estrogeni. Questa revisione mira a fornire un’analisi completa dei recenti progressi nella comprensione dei meccanismi molecolari alla base delle differenze di genere nel cancro del colon.
Un numero crescente di studi epidemiologici e molecolari ha dimostrato un vantaggio di genere, per quanto riguarda il cancro del colon, tanto che la mortalità è più bassa nelle donne in premenopausa rispetto agli uomini della stessa età o alle donne in post menopausa. L’effetto protettivo degli estrogeni nei confronti del CRC è stato quindi proposto come possibile spiegazione di queste evidenze.
I recettori estrogenici di membrana, in particolare mERα, GPER e i recettori estrogenici nucleari ERα, ERβ, sono stati rilevati nel tessuto neoplastico del colon. La presenza di questi recettori suggerisce che la segnalazione non genomica e genomica degli estrogeni potrebbe avere un impatto specifico nella tumorigenesi del CRC. La segnalazione degli estrogeni può proteggere dallo sviluppo e dalla crescita del cancro del colon attraverso azioni sulla proliferazione cellulare, l’apoptosi, la progressione del ciclo cellulare e la differenziazione epiteliale. Questi effetti benefici degli estrogeni sono assenti nei maschi, con un ulteriore svantaggio rappresentato dall’impatto tumorigenico del testosterone e del cromosoma Y sul CRC. Vale la pena sottolineare che, in alcuni casi, la segnalazione degli estrogeni potrebbe essere dannosa nel CRC, ad esempio nelle situazioni caratterizzate da un microambiente tumorale ipossico che rappresenta un segno distintivo delle neoplasie del colon in fase avanzata.
Lo stato dei recettori estrogenici nei tumori CRC può servire come marcatore prognostico, fornendo informazioni sulla probabilità di progressione della malattia e sugli esiti per il paziente. I tumori ER-positivi nelle donne potrebbero essere associati a una prognosi migliore rispetto ai tumori ER-negativi. Inoltre, alcuni CRC che esprimono recettori per gli estrogeni possono essere candidati a terapie ormonali mirate.
Il possibile ruolo terapeutico dei modulatori selettivi del recettore degli estrogeni o degli inibitori dell’aromatasi, utilizzati nel carcinoma mammario positivo ai recettori ormonali, sono stati esplorati in studi preclinici e clinici. È essenziale notare che non tutti i tumori del colon esprimono recettori per gli estrogeni e che la rilevanza clinica dei target di segnalazione di questi ormoni può variare da persona a persona e in relazione ai sottotipi tumorali. Pertanto, l’identificazione dei pazienti che possono beneficiare di terapie ormonali richiede un’attenta selezione e ulteriori ricerche.
Fonte: Genes (Basel) 2023
E’ disponibile una nuova versione dell’app MSD Salute: non dimenticare di aggiornarla!