G7 Salute. Il primo dopo il Covid, rilancia impegno a investire sulla sanità

Si è concluso il G7 Salute, il primo del dopo Covid. La Riunione dei Ministri della Salute del G7, con la partecipazione dei Ministri della Salute di ciascuno dei Paesi del G7, oltre a rappresentanti dei Paesi invitati India, Indonesia e Vietnam, si è svolta a Nagasaki, in Giappone.
Al termine dei lavori è stato diffuso un documento approvato da tutti i Paesi del G7 che indica la direzione e le misure da adottare per promuovere una maggiore collaborazione per un “futuro più sano”.

Il documento è diviso in tre parti corrispondenti ad altrettanti obiettivi:

Come ha spiegato a conclusione dei lavori il ministro della Salute giapponese in conferenza stampa l’incontro aveva infatti proprio lo scopo di promuovere il coordinamento sanitario globale nell’era post-covid, rafforzando la cooperazione internazionale per la prevenzione, la preparazione e la risposta alle future crisi sanitarie e contribuendo ulteriormente al raggiungimento della copertura sanitaria universale (UHC) in tutto il mondo.

Nella dichiarazione finale che introduce il documento i ministri del G7 Salute hanno convenuto sulla necessità di assumersi la “responsabilità collettiva di rafforzare l’architettura sanitaria globale (GHA) traendo lezione da quanto accaduto durante la pandemia Covid per impegnarsi nuovamente a raggiungere la copertura sanitaria universale (UHC) e a sfruttare le innovazioni per migliorare la salute globale”.

“Sulla base delle esperienze della pandemia COVID-19 e di tutte le iniziative correlate – si legge ancora nel documento – riteniamo che la salute globale debba continuare a rimanere in cima all’agenda globale”.

Anche se, come ha ribadito il ministro della Salute del Giappone in conferenza stampa e come si legge nel documento approvato, man mano che le attività economiche e sociali riprendono gradualmente, c’è il rischio di abbandonare gli sforzi intrapresi.

E così dal G7 Salute viene un forte richiamo ai Paesi per “il rafforzamento dei sistemi sanitari, mantenendo uno stretto coordinamento finanziario e sanitario anche durante i periodi non emergenziali”.

Il G7 ha condiviso una visione comune sulla necessità di un sistema in grado di favorire un rapido aumento dei finanziamenti per fornire tempestivamente nuovi fondi in previsione dell’impatto finanziario di future crisi sanitarie.

In proposito è un buon segnale che prima del G7 Salute si sia svolto un incontro congiunto tra i ministri delle finanze e quelli della salute proprio per mettere sul tavolo la questione.

E poi è stato ribadito il forte impegno per il raggiungimento della copertura sanitaria universale entro il 2030 con l’impegno alla “costruzione di servizi sanitari nei paesi a basso e medio reddito basati sul principio di non lasciare indietro nessuno”.

Il G7 Salute ha inoltre concordato sulla necessità di creare un meccanismo ad hoc per consentire a tutte le persone in tutto il mondo, comprese quelle nei paesi a basso e medio reddito, di avere accesso ai vaccini e ad altri medicinali di emergenza per le malattie infettive.

Nell’attuale pandemia di coronavirus, ad esempio, – è stato sottolineato – mentre la ricerca e lo sviluppo dei vaccini sono stati condotti in tempi relativamente brevi, i vaccini, alla fine, non hanno raggiunto le persone nei paesi in via di sviluppo.

Impegni sono stati presi anche per un nuovo meccanismo in grado di promuovere l’accesso ai medicinali a prezzi accessibili per tutti.

Un particolare attenzione è stata poi data alla salute degli anziani per i quali è stata ribadita la necessità di un approccio basato sulla salute di comunità con forte incentivo all’assistenza domiciliare.

Rinnovata attenzione anche al tema della resistenza agli antibiotici dove si è convenuto sulla necessità di studiare e mettere in atto sistemi di incentivazione economica alla ricerca per evitare che le aziende farmaceutiche abbandonino il filone sulla messa a punto di nuovi antibiotici in grado di superare la resistenza.

E infine l’approccio One Health sul quale si è convenuto di un tenere una riunione congiunta dedicata con esperti dei tre ministeri della salute, dell’agricoltura e dell’ambiente nella seconda metà di quest’anno, che sarà la prima riunione del G7 su One Health.

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