Intervento per ulcera perforata: il rischio è alto ma per qualcuno lo è di più

Secondo uno studio pubblicato su Surgical Endoscopy, l’intervento chirurgico per l’ulcera peptica perforata è associato a un elevato tasso di morbilità e mortalità a 30 giorni, e alcune caratteristiche del paziente possono far prevedere un esito peggiore.

“Esistono pochi dati internazionali sulla morbilità e sulla mortalità relative alla chirurgia per l’ulcera peptica perforata (PPU). Noi abbiamo cercato di comprendere la morbilità e la mortalità globale a 30 giorni in questi pazienti, e di identificare le variabili associate” afferma Mohamed Abouelazayem, degli University College London Hospitals, Londra, Regno Unito, e del National Cancer Institute, Cairo University, Cairo, Egitto, autore principale dello studio.

I ricercatori hanno condotto uno studio internazionale su adulti sottoposti a intervento chirurgico per ulcera peptica perforata dal 1 gennaio 2022 al 30 giugno 2022. Sono stati esclusi i pazienti trattati in modo conservativo o che avevano un cancro gastrico di base. I pazienti sono stati divisi in sottogruppi in base all’età (≤ 50 e > 50 anni) e al tempo trascorso dall’esordio dei sintomi alla presentazione in ospedale (≤ 24 e > 24 ore).

Sono stati inclusi 1.874 pazienti provenienti da 159 centri in 52 paesi. Il 78,3% (n = 1467) dei pazienti erano maschi e l’età mediana era di 49 anni. La morbilità e la mortalità a trenta giorni erano del 48,5% (n = 910) e del 9,3% (n = 174). La degenza ospedaliera mediana è stata di sette giorni. La chirurgia a cielo aperto è stata eseguita nell’80% (n = 1.505) dei casi. Età maggiore di 50 anni, sesso femminile, presenza di shock al ricovero e danno renale acuto erano associati sia alla morbilità che alla mortalità a 30 giorni. La presentazione ritardata è stata associata alla morbilità a 30 giorni, ma non alla mortalità.

Fonte: Surg Endosc. 2024

https://link.springer.com/article/10.1007/s00464-024-10881-0

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