La glicazione dell’emoglobina è legata alla mortalità nelle persone ipertese

Conservare livelli adeguati dell’indice di glicazione dell’emoglobina nei soggetti con ipertensione è importante, dato che questo è un buon indicatore dei rischi di mortalità cardiovascolare e per tutte le cause. Questo è quanto conclude uno studio pubblicato su Frontiers in Endocrinology, nel quale si legge anche che esiste un ruolo importante del genere nella relazione tra l’indice in questione e i rischi.

“Abbiamo voluto esaminare l’associazione tra l’indice di glicazione dell’emoglobina (HGI) e il rischio di mortalità tra i pazienti con ipertensione, e capire anche gli effetti specifici per il genere” spiega Qing Shangguan, del Jiangxi Provincial People’s Hospital, First Affiliated Hospital of Nanchang Medical College, Nanchang, Cina, che ha diretto il gruppo di studio.

I ricercatori hanno analizzato i dati del National Health and Nutrition Examination Survey (NHANES) dal 1999 al 2018. Hanno quindi costruito tre modelli per valutare la relazione tra HGI e rischi di mortalità, controllando per più covariate. Le relazioni non lineari sono state esplorate utilizzando spline cubiche ristrette (RCS) e l’analisi dell’effetto soglia.

Gli esperti hanno visto una relazione a forma di U tra HGI e malattia cardiovascolare (CVD) e mortalità per tutte le cause dopo aggiustamento per covariate multiple. L’analisi specifica per genere ha indicato una relazione a forma di U negli uomini, con punti soglia rispettivamente di -0,271 e 0,115. Prima del punto soglia, l’HGI era associato negativamente alla mortalità per cause cardiovascolari e alla mortalità per tutte le cause, e dopo il punto soglia, l’HGI era associato positivamente alla mortalità per cause cardiovascolari e alla mortalità per tutte le cause. Al contrario, nelle donne l’HGI aveva una relazione a forma di J con la mortalità per CVD e a forma di L con la mortalità per tutte le cause. Prima dei punti soglia, il rischio di mortalità per tutte le cause diminuiva, mentre dopo i punti soglia il rischio di mortalità per malattie cardiovascolari aumentava progressivamente al crescere dell’HGI.

Front Endocrinol (Lausanne). 2024

https://www.frontiersin.org/journals/endocrinology/articles/10.3389/fendo.2024.1401317/full

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