Legame tra stress prenatale e insufficienza cardiaca nei figli

Uno studio pubblicato sulla rivista JACC: Heart Failure ha indagato l’associazione tra lo stress prenatale, definito come lutto materno, e il rischio di insufficienza cardiaca (HF) nei figli fino alla mezza età. La ricerca ha coinvolto 6.758.560 bambini nati, presenti nei registri medici danesi (1973-2016) e svedesi (1973-2014).

Gli autori hanno raccolto informazioni sulla morte dei familiari stretti delle madri (partner, figli maggiori, genitori e fratelli) e sull’insufficienza cardiaca nei figli (fino al 2016 in Danimarca e al 2020 in Svezia) dai registri nazionali. Hanno stimato gli hazard ratio (HR) e gli intervalli di confidenza (CI) al 95% per l’insufficienza cardiaca nei figli in base al lutto materno.

Durante un follow-up fino a 48 anni, 4.812 figli (0,07%) hanno ricevuto una diagnosi di insufficienza cardiaca. La perdita materna di un qualsiasi familiare stretto non è risultata associata all’insufficienza cardiaca nei figli (HR aggiustato: 1,04; CI al 95%: 0,88-1,23). Tuttavia, le forme più gravi di lutto, come la morte di un partner o di un figlio maggiore (HR aggiustato: 1,47; CI al 95%: 1,06-2,04) e la morte innaturale di un parente (HR aggiustato: 2,77; CI al 95%: 1,49-5,17), sono state associate a un aumento del rischio di insufficienza cardiaca. Le cardiopatie congenite e la nascita pretermine hanno contribuito sostanzialmente all’associazione tra la perdita materna di un partner o di un figlio maggiore e il rischio di insufficienza cardiaca nei figli.

In conclusione, la perdita materna di un partner o di un figlio maggiore e la perdita di un parente stretto per cause innaturali l’anno prima o durante la gravidanza sono state associate a un aumento del rischio di insufficienza cardiaca nei figli.

Fonte:JACC Heart Fail. 2024

https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S2213177924000775?via%3Dihub

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