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L’obesità può rappresentare un fattore patologico determinante nello sviluppo di cardiomiopatia, una condizione che nei pazienti giapponesi potrebbe essere responsabile di una percentuale significativa di morti cardiache improvvise (SCD). Un recente studio pubblicato su Cardiovascular Diabetology ha esaminato l’esistenza e le caratteristiche patologiche della cardiomiopatia da obesità (OCM) attraverso un’analisi di casi autoptici in Giappone, offrendo una descrizione dettagliata della condizione.
Nello studio, condotto su 294 casi autoptici, l’OCM è stata definita come ipertrofia cardiaca (≥ 400 g negli uomini, ≥ 320 g nelle donne) di origine sconosciuta, osservata in individui obesi con un indice di massa corporea (BMI) pari o superiore a 25 kg/m², secondo i parametri giapponesi di obesità. I ricercatori hanno confrontato i casi di OCM con due gruppi di controllo: individui obesi senza ipertrofia cardiaca (OB) e persone di peso normale prive di ipertrofia cardiaca. Le analisi includevano misurazioni macroscopiche del peso cardiaco e della quantità di tessuto adiposo epicardico, oltre a esami microscopici per valutare fibrosi, diametro dei cardiomiociti e infiltrazioni di tessuto adiposo.
Dei 294 casi analizzati, 19 (6,5%) presentavano i criteri per OCM. I pazienti con OCM tendevano ad essere leggermente più giovani rispetto ai non-OCM (p = 0,081). Il peso cardiaco medio nei casi OCM risultava significativamente superiore rispetto ai casi OB, con una mediana di 435 g (IQR 408–515 g) contro 360 g (IQR 341–385 g) nei pazienti obesi senza ipertrofia cardiaca. Macroscopicamente, i cuori con OCM mostravano un aspetto “globoso” e un ispessimento dell’infundibolo del ventricolo destro, con alcune evidenze di fibrosi interstiziale focale nel ventricolo sinistro. In quasi metà dei casi di OCM, il decesso era stato attribuito a SCD, evidenziando una differenza significativa rispetto agli altri gruppi.
I risultati indicano che la prevalenza della OCM potrebbe essere maggiore del previsto in Giappone, suggerendo la necessità di riconoscere e diagnosticare questa patologia in quanto potenziale causa di morte cardiaca improvvisa. La caratterizzazione dettagliata dell’OCM, specialmente per quanto riguarda l’ispessimento cardiaco e l’aspetto globoso del cuore, fornisce elementi importanti per l’identificazione precoce. La consapevolezza e una diagnosi tempestiva dell’OCM potrebbero quindi rivelarsi fondamentali per ridurre il rischio di SCD in pazienti obesi.
Fonte: Cardiovasc Diabetol 2024
https://cardiab.biomedcentral.com/articles/10.1186/s12933-024-02456-z
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