
Protocollo d’intesa Aifa-Autorità per i medicinali di Malta
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Uno studio pubblicato su Alzheimer’s & Dementia ha analizzato l’effetto dei marcatori neuroimaging delle malattie cerebrovascolari (CeVD) sulla connettività cerebrale funzionale (FC) e la loro interazione con la tau fosforilata (p-tau181), un biomarcatore chiave dell’Alzheimer, per determinare l’influenza congiunta sulla neurodegenerazione e sul declino cognitivo.
La ricerca ha coinvolto 529 partecipanti con diversi gradi di compromissione cognitiva, lungo lo spettro delle demenze. Sono state esaminate le associazioni tra quattro marcatori di CeVD e la connettività cerebrale globale utilizzando l’analisi della correlazione parziale ai minimi quadrati (PLS). Inoltre, sono stati analizzati gli effetti combinati della connettività cerebrale alterata e dei livelli plasmatici di p-tau181 sulla variazione longitudinale del volume della materia grigia (GMV) e sulle funzioni cognitive mediante modelli lineari misti.
I risultati hanno evidenziato un fenotipo specifico di connettività cerebrale associato a un’elevata presenza di marcatori cerebrovascolari, indicando un impatto diffuso delle CeVD sulla rete neurale cerebrale. L’espressione di questo fenotipo e i livelli di p-tau181 sono risultati entrambi associati, in modo additivo ma non sinergico, al declino del volume della materia grigia e al deterioramento cognitivo, sia nella valutazione iniziale che nel follow-up.
Questi risultati suggeriscono che le malattie cerebrovascolari influenzano globalmente la connettività cerebrale e che i processi patologici dell’Alzheimer e delle CeVD agiscono in modo indipendente ma cumulativo sulla neurodegenerazione e sul deterioramento cognitivo, evidenziando l’importanza di monitorare entrambi i fattori per una gestione clinica più completa delle demenze.
Fonte : Alzheimers Dement. 2024
https://alz-journals.onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/alz.14328
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