Milleproroghe. Tutte le novità per la sanità

Viene istituito un Fondo da 10 milioni, per ciascuno degli anni dal 2023 al 2027, per l’implementazione del Piano oncologico. L’uso della ricetta elettronica viene prorogato fino al 31 dicembre 2024. I contratti degli specializzandi potranno essere rinnovati fino al 31 dicembre 2023. Allentati i vincoli di esclusività fino a tutto il 2023 per un monte orario settimanale non superiore a 8 ore. Espunta dall’emendamento approvato quella parte che prevedeva la possibilità di mantenimento in servizio fino a 72 anni per tutto il personale del Ssn anche se la misura potrebbe riguardare i soli medici di famiglia e pediatri. Novità anche su Ecm.

Bocciata la proposta della Lega con la quale si puntava a mantenere in servizio il personale sanitario fino a 72 anni. Approvato un finanziamento da 50 milioni per il piano oncologico nazionale, così come la proroga fino al 31 dicembre 2024 dell’uso della ricetta elettronica. Arriva una nuova proroga fino al 30 giugno 2023 anche per i componenti di Cts e Cpr Aifa, in attesa che diventi pienamente operativa la riforma dell’agenzia. I contratti degli specializzandi potranno essere rinnovati fino al 31 dicembre 2023. Allentati i vincoli di esclusività fino a tutto il 2023 per un monte orario settimanale non superiore a 8 ore. Novità anche sull’obbligo formativo dei professionisti sanitari.

Questo quanto emerso dalla giornata di votazioni sugli emendamenti al decreto milleproroghe da parte delle Commissioni riunite Affari costituzionali e Bilancio del Senato.

Di seguito, nel dettaglio, tutte le misure approvate.

No ai pensionamenti a 72 anni. L’emendamento della Lega, nella sua riformulazione approvata, ha visto espungere i commi che prendevano la possibilità di mantenere in servizio fino al settantaduesimo anno di età del “personale medico e delle professioni sanitarie convenzionato con il Servizio sanitario nazionale o in servizio presso strutture private convenzionate con il Servizio sanitario nazionale, ai docenti universitari di medicina e chirurgia, ai dirigenti medici e sanitari di ruolo presso le amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, nonché al personale medico inserito in qualsiasi inquadramento professionale operante presso l’Istituto nazionale di previdenza sociale, l’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e altri enti pubblici”.

La possibilità di pensionamento a 72 anni potrebbe essere però in parte ripescata nelle prossime ore, seppur limitata ai soli medici di medicina generale e ai pediatri di libera scelta.

In arrivo 50 milioni per il Piano oncologico. Per gli anni 2023-2024 viene istituito nello stato di previsione del Ministero della salute, un apposito fondo, denominato Fondo per l’implementazione del piano oncologico nazionale 2023-2027, con una dotazione pari a 10 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2023 al 2027, destinato al potenziamento delle strategie e delle azioni per prevenzione, diagnosi, cura e assistenza del malato oncologico, definite nel piano oncologico nazionale.

Con decreto del Ministero della Salute, da adottare entro centoventi giorni dall’entrata in vigore della legge, dovranno essere individuati i criteri e le modalità di riparto alle Regioni del Fondo da destinare in base alle specifiche esigenze regionali, al raggiungimento della piena operatività delle reti oncologiche regionali, al potenziamento dell’assistenza domiciliare e integrata con l’ospedale e i servizi territoriali, nonché ad attività di formazione degli operatori sanitari e di monitoraggio delle azioni poste in essere.

Prorogato al 2024 l’uso della ricetta elettronica. L’uso della ricetta elettronica viene prorogato ulteriormente anno fino al 31 dicembre 2024. Il decreto milleproroghe approvato dal Consiglio dei Ministri aveva già consentito l’utilizzo della ricetta elettronica per tutto il 2023. Ora questa possibilità viene ulteriormente estesa fino al 31 dicembre 2024. Mariolina Castellone (M5S), esprimendo soddisfazione per l’approvazione della norma, ha aggiunto che “la Commissione ha messo a verbale l’impegno a rendere la misura strutturale”.

Proroga Cts e Cpr Aifa. Nell’attesa che la riforma Aifa diventi pienamente operativa viene poi prevista una nuova proroga per i componenti del Comitato prezzi e rimborso e della Commissione tecnico scientifica dell’Agenzia del farmaco, fino al prossimo 30 giugno 2023.

La misura si è resa necessaria per poter prender tempo e portare a compimento quella riforma dell’agenzia varata lo scorso 14 dicembre dal parlamento. Questa infatti prevede, tra le altre cose, l’abolizione della figura del direttore generale e il superamento delle attuali Commissione tecnico-scientifica per la valutazione dei farmaci (Cts) e Comitato prezzi e rimborso (Cpr) in favore di una nuova commissione unica denominata Commissione Scientifica ed Economica del Farmaco (Cse).

Un primo passo in avanti è arrivato con la nomina di Anna Rosa Marra come sostituto del Direttore Generale dell’Agenzia Italiana del Farmaco. Per poter però nominare i dieci componenti previsti per la nuova Commissione Scientifica ed Economica del Farmaco (Cse) sarà necessario varare un decreto del Ministero della Salute, di concerto con Funzione Pubblica e Ministero dell’Economia e Finanze, d’intesa con la Conferenza Stato Regioni. Un procedimento complesso che richiederà del tempo per essere portato a termine. Da qui la necessità di un ulteriore intervento normativo per poter prolungare ancora di altri cinque mesi la durata in carica degli attuali componenti di Cts e Cpr.

Nuovo Cda Aifa. Il nuovo consiglio di amministrazione costituito dell’Agenzia italiana del farmaco sarà costituita dal presidente e da quattro componenti, di cui uno designato dal Ministro della salute, uno dal ministro dell’Economia e finanze e due dalla Conferenza Stato Regioni.

Obbligo formativo Ecm. Novità anche per quanto riguarda l’obbligo formativo dei professionisti sanitari. Approvato un emendamento che consente di mettersi in regola con l’obbligo formativo del triennio 2020-2022 fino al 31 dicembre 2023.  Quello che era stato definito un “quadriennio” dalla prima bozza, si conferma invece un triennio (2020-2022) con un anno in più di proroga per mettersi in regola. Fino al 31 dicembre 2023, sarà ancora possibile recuperare i crediti Ecm non conseguiti entro la scadenza prevista dello scorso anno. In ogni caso è confermato che il triennio 2023-2025 ha decorrenza dal 1 gennaio 2023.

Croce rossa. Gli organi deputati alla liquidazione della Cri restano in carica fino alla fine della liquidazione e, comunque, non oltre il 31 dicembre 2024. Nel 2023 all’Ente strumentale della Croce rossa italiana in liquidazione coatta amministrativa sono trasferite la quota accantonata dal ministero della Salute nell’esercizio finanziario 2021 per 7,5 milioni di euro, la quota accantonata nell’esercizio 2022 per 5,2 milioni di euro e la residua somma di oltre 300 mila euro.

Proroga contratti specializzandi. Al fine di rafforzare strutturalmente i servizi sanitari regionali anche per il recupero delle liste d’attesa, una volta verificata l’impossibilità di utilizzare personale già in servizio, nonché di ricorrere agli idonei collocati in graduatorie concorsuali in vigore, sarà possibile avvalersi, anche per gli anni 2022-2023, di medici specializzandi, anche mediante proroga, non oltre il 31 dicembre 2023, degli incarichi loro conferiti.

Allentamento vincoli di esclusività. Fino al 31 dicembre 2023, agli operatori delle professioni sanitarie appartenenti al personale del comparto sanità, al di fuori dell’orario di servizio e per un monte ore complessivo settimanale non superiore a otto ore, non si applicherebbero le norme sull’incompatibilità.

Liste d’attesa. In ragione delle ulteriori spese sanitarie sostenute dalle Regioni nel 2022, queste potranno rendere disponibili, per l’equilibrio 2022, parte di quei 500 milioni stanziati dalla legge di Bilancio 2022 per il recupero delle liste d’attesa non ancora utilizzate a 31 dicembre 2022. Per garantire la piena attuazione del Piano operativo per il recupero delle liste d’attesa, le Regioni potranno avvalersi, fino al 31 dicembre 2023, potranno continuare ad integrare gli acquisti di prestazioni ospedaliere e di specialistica ambulatoriale da privato, ferma restando la garanzia dell’equilibrio economico del Servizio sanitario regionale. A tal fine le Regioni potranno utilizzare una quota non superiore allo 0,3% del livello di finanziamento indistinto del fabbisogno nazionale standard cui concorre lo Stato per l’anno 2023.

Sostituzioni medici di famiglia e pediatri in formazione. Le disposizioni relative alla possibilità per i laureati in medicina e chirurgia abilitati di assumere incarichi provvisori o di sostituzione di medici di medicina generale, nonché alla possibilità per i medici iscritti al corso di specializzazione
in pediatria, durante il percorso formativo, di assumere incarichi provvisori o di sostituzione di pediatri di libera scelta convenzionati con il servizio sanitario nazionale, sono prorogate al 31 dicembre 2023.

Riorganizzazione rete dei laboratori del Ssn. Le Regioni possono riconoscere alle strutture che si adeguano progressivamente ai nuovi standard non oltre il 31 dicembre 2032, al fine di garantire la soglia minima di efficienza di 200.000 esami di laboratorio e di prestazioni specialistiche o di 5.000 campioni analizzati con tecnologia NGS, un contributo da stabilirsi con provvedimento della Regione stessa.

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