Mobilità sanitaria ospedaliera. Calano i ricoveri fuori regione ma ci si sposta di più per le cure ad alta complessità
Italiani un popolo in movimento che continua a migrare per farsi curare fuori dalla propria Regione di appartenenza. […]
Oltre al Covid-19 e alla circolazione dell’influenza, il virus respiratorio sinciziale (Rsv) e altri patogeni come il mycoplasma e il morbillo hanno causato un aumento dei ricoveri ospedalieri tra i bambini nella regione europea”. E’ uno dei “trend su cui porre attenzione” evidenziati da Hans Kluge, direttore dell’ufficio regionale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per l’Europa, durante un briefing con la stampa in cui ha fatto il punto della situazione dei virus respiratori nell’area, evidenziando che è in corso “un’ampia circolazione” di più patogeni, dall’influenza al morbillo.
“Sebbene i tassi di infezione da Covid stiano ampiamente diminuendo nella Regione europea, la situazione può cambiare rapidamente. Una nuova variante di interesse, nota come JN.1, sta rapidamente sostituendo le altre varianti note di Sars-CoV-2. Ora è la più comune segnalata a livello globale ed è la variante dominante che circola nella nostra regione, dove rappresenta il 79% delle varianti sequenziate. Anche se non ci sono prove attuali che suggeriscano che JN.1 sia più grave, la natura imprevedibile di questo virus mostra quanto sia vitale che i Paesi continuino a monitorare eventuali nuove varianti – ammonisce Kluge – Molti hanno ridotto o interrotto la segnalazione del Covid all’Oms. Non potrò sottolineare mai abbastanza quanto sia importante la sorveglianza continua di questo virus, insieme ad altri patogeni respiratori circolanti. Tredici Paesi della nostra regione non hanno segnalato alcun dato sui virus respiratori la scorsa settimana”. E invece, avverte, “la sorveglianza rimane la nostra prima linea di difesa per monitorare gli agenti patogeni respiratori imprevedibili, siano essi mutazioni” di virus noti “o nuovi virus”. Quanto al Covid, Kluge ribadisce: “E’ qui per restare. Gli anni della pandemia ci hanno insegnato molto, non ultimo che proteggere se stessi e gli altri dalle infezioni respiratorie deve essere il nuovo modo di vivere”.
“Sappiamo come farlo – evidenzia – e ora dobbiamo applicare questa conoscenza quando e dove conta. Significa valutare il nostro livello di rischio e il rischio per gli altri in ogni fase della giornata. E poi applicare le misure protettive più importanti per ridurre le possibilità di contrarre o diffondere infezioni respiratorie». Le misure «vanno dal restare a casa in caso di malattia, all’igiene delle mani e della tosse, fino a un’adeguata ventilazione interna e all’uso della mascherina in determinati ambienti, come ospedali o luoghi affollati». In questo contesto, «dobbiamo tutti usare giudizio». E ovviamente «man mano che impariamo a convivere con Covid e altri virus respiratori, le popolazioni vulnerabili devono continuare a restare aggiornate con le vaccinazioni per Covid e influenza come raccomandato”, ha proseguito Kluge.
Poi, un ammonimento: “Ci lasciamo alle spalle un difficile 2023. E guardando avanti al 2024 io sono profondamente preoccupato che la salute stia scivolando via dall’agenda politica e che non riusciamo ad affrontare la bomba a orologeria con cui si sta misurando la nostra forza lavoro sanitaria e assistenziale. Ad oggi – ha ricordato – i casi di virus respiratorio sinciziale (Rsv) hanno raggiunto il picco prima del nuovo anno e ora stanno diminuendo, i tassi di Covid rimangono elevati ma stanno diminuendo e i tassi di influenza sono in rapido aumento, ha riepilogato Kluge, precisando che pur non essendo questa una situazione necessariamente fuori dall’ordinario, va posta attenzione su alcuni trend. A cominciare, ha aggiunto, dall’elevata intensità di infezioni influenzali in corso in diversi Paesi della regione. “I sistemi sanitari dovrebbero essere pronti a vedere un probabile aumento dei casi di influenza nelle prossime settimane”. Ed è proprio questo l’aspetto su cui il direttore di Oms Europa ha invitato a riflettere: “I sistemi sanitari sotto pressione” in questi giorni di “ampia circolazione” di virus, ”ci ricordano che potremmo essere impreparati a qualsiasi cosa fuori dall’ordinario dovesse arrivare, come l’emergere di una nuova variante più grave di Covid o di un agente patogeno ancora sconosciuto. Incoraggio tutti a mostrare gratitudine, pazienza e solidarietà nei confronti degli operatori sanitari che stanno facendo del loro meglio in circostanze difficili. Chiedo ai politici e ai vertici della sanità di mostrare un sostegno concreto al personale sanitario. Non con le parole ma con i fatti”.
Infine un focus sull’influenza: “In tutta la regione europea – afferma Kluge – nelle ultime due settimane si è osservato un aumento del 58% dei ricoveri segnalati per influenza e un aumento del 21% dei ricoveri in terapia intensiva rispetto alle due settimane precedenti. I casi di influenza sono quadruplicati tra novembre e dicembre. Come previsto, i gruppi più colpiti dalla malattia grave sono gli over 65 e i giovanissimi. Ad oggi 38 Paesi della regione hanno segnalato l’inizio dell’epidemia di influenza stagionale”.
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