Più risorse per la sanità e potenziamento territorio. Ecco cosa prevede il Piano strutturale di bilancio
30.09.2024 | Quotidiano Sanità
Più risorse per la sanità, monitoraggio più attento della spesa, assunzioni e potenziamento territorio anche con partnership pubblico-privato. E anche riordino della sanità integrativa, promozione di stili di vita sani e contrasto all’antibiotico resistenza. Sono alcune delle riforme contenute nel Piano strutturale di bilancio appena trasmesso dal Governo al Parlamento.
Sulle risorse per la sanità il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti ha confermato l’impegno a tenere la spesa sopra al target di aumento per quella pubblica dell’1,5% in rapporto sul Pil fino al 2031 (per il 2025 il limite sarà l’1,3%). “Il Governo – si legge nel PSB si impegna a salvaguardare il livello della spesa sanitaria assicurandone una crescita superiore a quella dell’aggregato di spesa netta” Cifre al momento non ce ne sono (nel Psb si indicano le previsioni di spesa a legislazione vigente) ma ciò potrebbe voler dire un aumento per il 2025 di circa 2-3 miliardi compreso il miliardo in più già previsto dalla scorsa manovra. Ma non solo risorse nel Piano strutturale di bilancio il Governo definisce anche le riforme e le iniziative che intende intraprendere per rafforzare il Ssn.
“Il potenziamento del servizio sanitario nazionale- si legge nella bozza di PSB – e della rete di protezione e inclusione sociale è stato al centro dell’azione del Governo negli ultimi anni. Per gli anni a venire, il Governo si impegna a proseguire in questa direzione”
Nello specifico il Governo vuole “perseguire il potenziamento di alcune delle misure per il sistema sanitario nazionale che si sono rivelate più impattanti, tra cui l’efficientamento delle reti di medicina generale, delle reti di prossimità, delle strutture e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale (Case della Comunità, le Centrali Operative e degli Ospedali della Comunità), nonché della digitalizzazione dei Dipartimenti di emergenza e accettazione di I e II livello oltre che all’ammodernamento delle grandi apparecchiature sanitarie”.
Essenziale poi è anche “l’estensione degli investimenti sulla ricerca e per la formazione e lo sviluppo delle competenze tecniche, professionali digitali e manageriali del personale del sistema sanitario”.
E ancora per permettere un maggiore efficientamento della sanità italiana il Governo intende:
potenziare gli strumenti di monitoraggio della spesa, utilizzati dal tavolo di verifica degli adempimenti, attraverso l’implementazione di nuovi indicatori sintetici di efficienza e di adeguatezza dei livelli di servizio lo sviluppo e riordino degli strumenti per la sanità integrativa, l’assistenza e la non autosufficienza, come il miglioramento della vigilanza dei fondi sanitari e le misure per l’assistenza a lungo termine, definita su tutta la durata della vita degli iscritti;
programmare le assunzioni di personale sanitario, favorendo le specializzazioni nelle quali, allo stato, si registrano carenze;
potenziare l’assistenza territoriale e edilizia sanitaria (ricorrendo anche a strumenti finanziari e al partneriato pubblico-privato).
C’è spazio anche per modifiche ai criteri del riparto delle risorse per il Servizio Sanitario Nazionale, dove si vuole “valutare interventi di potenziamento delle aree meno sviluppate, anche con il supporto delle best practice regionali (trasferimento delle conoscenze e delle tecnologie, sviluppo di competenze, apprendimento dai punti di forza di altre parti del SSN che performano meglio per agevolare la riduzione dei bassi standard), al fine di superare i divari territoriali, implementando appieno anche le riforme previste dal PNRR”.
Prevista anche “l’individuazione di meccanismi per aggiornare i Livelli Essenziali di Assistenza al fine di garantire ai cittadini una offerta di prestazioni sempre più ampia e corrispondente alle reali richieste di salute. Nel contempo, si sosterrà l’innovazione e la sostenibilità attraverso oculati processi di disinvestimento da pratiche obsolete o addirittura dannose (cd. de-listing)”.
C’è spazio anche per la prevenzione. “Col fine di migliorare il benessere dei cittadini – prosegue il PSB – e ridurre le spese, si intende iniziare una serie di progetti innovativi per incentivare stili di vita sani, sia mediante programmi di informazione sul territorio nazionale relativi ai rischi legati alla sicurezza alimentare e nutrizionale, che la riorganizzazione dei servizi di dietetica e nutrizione clinica, con sviluppo dei percorsi finalizzati alla prevenzione nutrizionale, allo screening del rischio e valutazione dello stato nutrizionale. Un secondo ambito di grande importanza è disincentivare l’abuso di antibiotici per contrastare l’antibiotico resistenza. Infine, è rilevante istituire strumenti di controllo per diminuire l’impatto ambientale derivante dall’uso di fitosanitari e al contempo assicurare la tutela dei consumatori”.