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Infezioni ospedaliere. Klebsiella prolifera anche in assenza di nutrienti
Il patogeno Klebsiella, che colonizza le persone sane in ambiente ospedaliero, non solo ha una capacità naturale di resistenza a […]
I tassi di polmonite acquisita in ospedale sono inferiori tra i pazienti ricoverati che si lavano frequentemente i denti ogni giorno, rispetto a chi in ospedale non segue questa semplice abitudine di igiene orale. È quanto emerge da una metanalisi degli studi pubblicata da JAMA Internal Medicine e condotta da ricercatori del Brigham and Women’s Hospital e dall’Harvard Pilgrim Health Care Institute.
I ricercatori hanno combinato i risultati di 15 studi clinici randomizzati internazionali che includevano, complessivamente, oltre 2.700 pazienti, con l’obiettivo di confrontare l’effetto dell’igiene orale ottenuta con l’uso dello spazzolino e quella ottenuta senza l’ausilio di questo strumento sull’insorgenza di polmonite acquisita in ospedale. La polmonite acquisita in ospedale si verifica quando i batteri presenti nella bocca entrano nelle vie aeree dei pazienti e ne infettano i polmoni.
Dall’analisi è emerso che l’uso quotidiano dello spazzolino si associa a una riduzione significativa del rischio di andare incontro a polmonite acquisita in ospedale e di mortalità in terapia intensiva. Anche per i pazienti in terapia intensiva questa pratica di igiene orale produce un risultato importante, creando i presupposti per un minor numero di giorni di ventilazione meccanica e per una degenza più breve nel reparto ad alta intensità.
Fonte: JAMA Internal Medicine 2023
https://jamanetwork.com/journals/jamainternalmedicine/article-abstract/2812938
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