Dopo il Covid l’Oms Europa lancia la prima rete paneuropea per il controllo delle malattie
L’Oms Europa ha lanciato congiuntamente la Rete paneuropea per il controllo delle malattie (Ndc) con l’Agenzia per la […]
Lo streptococco di gruppo A (Streptococcus pyogenes) è uno dei patogeni batterici più letali per l’uomo e inoltre presenta un rischio maggiore di progressione verso lo shock settico e l’insufficienza multiorgano nelle donne in gravidanza.
Kristin Harris e i suoi collaboratori hanno svolto uno studio con lo scopo di rivedere sistematicamente gli esiti e le strategie di gestione delle infezioni da streptococco di gruppo A in gravidanza e in puerperio. La finalità è quella di fornire ulteriori indicazioni per la prevenzione e il trattamento di una condizione morbosa presente in tutto il mondo, rara, ma letale.
La ricerca è stata eseguita utilizzando diversi database che hanno permesso agli esperti di reperire 902 articoli focalizzati sulla gravidanza e sull’infezione puerperale da streptococco di gruppo A.
Sono stati selezionati in particolare 40 studi che soddisfacevano i criteri di inclusione nell’indagine. Si trattava di articoli di ricerca sull’uomo, originali e pubblicati dal 1990 in poi, che riportano casi di infezioni da streptococco di gruppo A in gravidanza o nel periodo post-partum.
Complessivamente, gli Autori hanno identificato 1160 pazienti e la maggior parte di queste infezioni si è verificata dopo il parto (91,9%). Per il resto, il 4,7% dei casi riguardava il periodo antepartum e lo 0,6% quello intrapartum.
La batteriemia era presente nel 49,0% delle pazienti, l’endometrite nel 45,9%.
La sepsi puerperale è stata descritta nel 28,2% delle donne ed è progredita a sindrome da shock tossico streptococcico in un terzo di questi casi.
Complessivamente, il tasso di mortalità è risultato del 2,0% con un terzo dei decessi dovuti a casi prenatali.
I ricercatori concludono che l’infezione da streptococco di gruppo A rimane un importante fattore di morbilità e di mortalità in gravidanza e nel puerperio. Per questo motivo, dato il rischio elevato di sepsi e di sindrome da shock tossico streptococcico, la diagnosi precoce e la gestione aggressiva sono importanti per ottenere esiti favorevoli.
Fonte: Acta Obstet Gynecol Scand.
https://obgyn.onlinelibrary.wiley.com/doi/full/10.1111/aogs.14500