Efficacia degli esercizi di respirazione in pazienti con tumore polmonare in fase iniziale
La polmonite postoperatoria è una complicanza comune ma grave nei pazienti con cancro del polmone. Qiuping Ding e colleghi hanno […]
Il cancro al polmone è il tumore più letale al mondo e la biopsia tissutale è attualmente impiegata per la diagnosi e la stratificazione molecolare della malattia. La biopsia liquida è un approccio minimamente invasivo utile per determinare i biomarcatori nei fluidi corporei, come sangue, urina, espettorato e saliva. Le cellule tumorali rilasciano, tra gli altri, cfDNA, ctDNA, esosomi, miRNA, circRNA, CTC e frammenti di DNA metilato che possono essere utilizzati con successo come indicatori per la diagnosi, la prognosi e la previsione della risposta al trattamento della neoplasia polmonare.
I biomarcatori predittivi sono ben consolidati nella gestione del carcinoma polmonare e di recente sono emerse diverse opzioni per la biopsia liquida. Attualmente, il rilevamento della mutazione EGFR p.(Tyr790Met), in campioni di plasma di pazienti affetti da carcinoma polmonare, è stato utilizzato per prevedere la risposta terapeutica e per monitorare i malati trattati con inibitori della tirosin-chinasi (TKi). Inoltre, continuano gli sforzi per introdurre tecnologie sempre più sensibili con la finalità di migliorare la scoperta di biomarcatori clinicamente rilevanti per il cancro del polmone. La biopsia liquida, infine, può ridurre drasticamente i tempi di consegna dei referti di laboratorio accelerando così l’inizio del trattamento e migliorando la sopravvivenza complessiva dei pazienti. Un’equipe di ricercatori ha riassunto in una revisione tutti gli approcci attualmente disponibili ed emergenti relativi alla biopsia liquida – tecniche, molecole e tipo di campione – per le neoplasie maligne del polmone.
Fonte: Int J Mol Sci. 2023
https://www.mdpi.com/1422-0067/24/3/2505
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