Cancro ai polmoni. Differenze di genere nelle risposte delle cellule T
I ricercatori della Saint Louis University School of Medicine (USA) hanno studiato le differenze nelle risposte delle cellule T tra […]
L’immunoterapia ha fatto passi da gigante nel trattamento del tumore del polmone, ma una percentuale significativa di pazienti non risponde ancora in modo efficace a questo genere di cura. L’identificazione di nuovi bersagli è pertanto fondamentale per migliorare i risultati per i malati sottoposti a immunoterapia. Il microambiente tumorale (TME) è complesso ed è composto da diverse molecole e da popolazioni cellulari pro-tumorali che rendono difficile capire il ruolo e il meccanismo di un unico sottogruppo di cellule.
Tuttavia, l’avvento della tecnologia di sequenziamento dell’RNA di una singola cellula (scRNA-seq) ha reso possibile l’identificazione di marcatori cellulari e la comprensione delle loro potenziali funzioni e delle dinamiche nel TME. Un gruppo di ricercatori ha passato in rassegna i dati più recenti emersi dagli studi di scRNA-seq nell’ambito del cancro del polmone con focus sulle cellule stromali.
Gli esperti hanno chiarito la traiettoria di sviluppo cellulare, il rimodellamento fenotipico e le interazioni cellulari durante la progressione del tumore. Vengono anche proposti alcuni biomarcatori predittivi e nuovi bersagli per l’immunoterapia della neoplasia polmonare, basati su marcatori cellulari identificati tramite scRNA-seq, che potrebbero contribuire a migliorare la risposta all’immunoterapia. L’uso della tecnologia scRNA-seq può potenzialmente offrire nuove strategie per comprendere il TME e permettere di sviluppare immunoterapie personalizzate per i pazienti colpiti da tumori maligni del polmone.
Front Immunol 2023
https://www.frontiersin.org/articles/10.3389/fimmu.2023.1148061/full
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