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La Conferenza delle Regioni raggiunge l’accordo sul riparto del Fondo Sanitario 2024
La Conferenza delle Regioni del 25 luglio ha approvato all’unanimità la proposta di riparto del Fondo Sanitario Nazionale […]
Più di mezzo miliardo di donne che lavorano non beneficiano nelle leggi nazionali di tutele essenziali per la maternità. Solo il 20% dei paesi richiede ai datori di lavoro di fornire ai dipendenti pause retribuite e strutture per l’allattamento al seno o l’estrazione del latte. Meno della metà dei bambini sotto i 6 mesi di età sono allattati esclusivamente al seno.
Questi i numeri emersi in occasione della Settimana Mondiale dell’Allattamento al Seno che si tiene ogni anno la prima settimana di agosto, con il sostegno dell’Oms, dell’Unicef e di molti Ministeri della Salute e partner della società civile.
Il tema di quest’anno si concentrerà sull’allattamento al seno e sul lavoro, con l’obiettivo di costruire un’opportunità strategica per sostenere i diritti essenziali della maternità a supporto dell’allattamento al seno: congedo di maternità per un minimo di 18 settimane, idealmente più di 6 mesi, e successivo supporto sul posto di lavoro.
“Si tratta di questioni urgenti per garantire che le donne possano allattare finché lo desiderano” sottolinea l’Onu perché “le donne non dovrebbero dover scegliere tra l’allattamento al seno dei propri figli e il proprio lavoro”, soprattutto quando più di mezzo miliardo di lavoratrici non ricevono le cure di maternità di base e molte altre si ritrovano senza supporto quando tornano al lavoro.
Per questo l’Oms lancia dei messaggi chiave:
I responsabili politici possono far funzionare l’allattamento al seno e il lavoro_
I datori di lavoro e i dirigenti possono far funzionare l’allattamento al seno e il lavoro fornendo:
I colleghi possono aiutare a far funzionare l’allattamento al seno e il lavoro
E’ disponibile una nuova versione dell’app MSD Salute: non dimenticare di aggiornarla!