Infezioni fungine post trapianto di cellule emopoietiche: elementi di rischio
Le infezioni fungine invasive (IFI) sono complicazioni infettive comuni dopo il trapianto di cellule staminali emopoietiche (HSCT) e mettono seriamente […]
Lasciare fare” il suo corso” a una lieve febbre può aiutare l’organismo a combattere più in fretta le infezioni. È la conclusione cui è arrivato un team dell’Università dell’Alberta (Canada) con uno studio pubblicato da eLife.
Lo studio è stato condotto su pesci infettati con batteri, il cui comportamento veniva monitorato e valutato attraverso tecniche di apprendimento automatico. I sintomi erano simili a quelli dell’uomo, con la febbre che portava gli animali a immobilità, stanchezza e malessere. Questi effetti venivano poi analizzati alla luce dei meccanismi immunitari nell’animale.
La ricerca ha mostrato che il decorso naturale della febbre offre una risposta integrativa che non serve solo ad attivare le difese contro l’infezione, ma anche a controllarla. I ricercatori hanno scoperto, inoltre, che la febbre ha aiutato i pesci a combattere l’infezione in sette giorni, circa la metà del tempo impiegato dagli animali ai quali era stata curata la febbre. E la febbre, infine, ha contribuito anche a spegnere l’infiammazione e a riparare i tessuti danneggiati.
Fonte: eLife 2023
https://elifesciences.org/articles/83644
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