Università. Le professioni medico-sanitarie e farmaceutiche in cima per numero di laureati nel 2024
12.06.2025 | Quotidiano Sanità
La crisi vocazionale in sanità è un problema noto, eppure secondo il Rapporto Almalaurea 2025, con 43.352 su 305.256 laureati nell’anno solare 2024 in 80 Atenei aderenti ad AlmaLaurea, quelle medico-sanitarie e farmaceutiche restano le professioni con il maggior numero di laureati ogni anno.
Gli Atenei presi in esame (80, appunto) si distribuiscono sul territorio nazionale con una certa omogeneità: 29 al Nord, 24 al Centro, 27 al Mezzogiorno. Sei Atenei (Sapienza Università di Roma, Bologna, Padova, Torino, Napoli Federico II e Milano Statale) nel 2024 superano i 10 mila laureati. Nel complesso tra i laureati ci sono 170.943 laureati di primo livello (che rappresentano il 56,0% del complesso dei laureati del 2024); 31.889 magistrali a ciclo unico (10,4%); 102.424 magistrali biennali (33,6%). I cinque gruppi disciplinari più numerosi sono, per l’appunto, il medico-sanitario e farmaceutico, l’economico, ingegneria industriale e dell’informazione, lo scientifico e il politico-sociale e comunicazione, che rappresentano insieme più del 60% dei laureati.
I laureati di primo livello sono distribuiti in quindici ambiti disciplinari, con una maggiore concentrazione nei gruppi economico (15,3%), medico-sanitario (13,2%), ingegneria industriale e dell’informazione (11,4%), politico-sociale e comunicazione (11,1%) e in quello scientifico (9,8%). I corsi magistrali a ciclo unico, di durata almeno quinquennale, sono presenti in pochi ambiti disciplinari, quello medico e farmaceutico rappresenta il 46,2% dei laureati a ciclo unico.
Si conferma la forte presenza femminile, con le donne che rappresentano il 59,9% dei laureati nel 2024 ma anche una forte differenziazione nella composizione per genere dei vari ambiti disciplinari, confermando la maggiore propensione delle donne a scegliere percorsi umanistici rispetto a quelli scientifici, in particolare quelli dell’area STEM (science, technology, engineering, mathematics).
Tuttavia nei corsi di primo livello, nel 2024, le donne hanno costituiscono una spiccata maggioranza nei gruppi educazione e formazione (94,5%), linguistico (84,5%), psicologico (81,1%), medico-sanitario (75,1%) e arte e design (72,1%). Una distribuzione simile si rileva anche all’interno dei percorsi magistrali biennali: vi è una forte prevalenza femminile nei gruppi educazione e formazione (92,0%), linguistico (85,1%), psicologico (82,1%) e arte e design (73,9%).
A spingere i ragazzi verso le facoltà medico-sanitarie e farmaceutiche sono i fattori culturali (l’interesse per le discipline insegnate nel corso) e i fattori professionalizzanti (legati agli sbocchi occupazionali offerti dal corso). In particolare, tra i laureati magistrali a ciclo unico spinti da fattori sia culturali sia professionalizzanti si distinguono i gruppi medico e farmaceutico (63,7%) ed educazione e formazione (60,3%). Anche tra i laureati magistrali biennali la quota di coloro che hanno ritenuto entrambi i fattori decisivi nella scelta del corso (nel complesso sono il 48,3%) è maggiore nei gruppi medico-sanitario (58,4%).
Anche la famiglia gioca un ruolo rilevante: il 32,2% dei laureati 2024 ha almeno un genitore con un titolo di studio universitario (nel 2014 era il 28,0%). Si osserva una certa coerenza tra ambito disciplinare del titolo universitario dei genitori e dei figli: tra i laureati che hanno almeno un genitore laureato, il 20,5% completa gli studi nello stesso gruppo disciplinare di uno dei genitori, quota che sale al 37,5% tra i laureati magistrali a ciclo unico, ossia all’interno delle lauree che portano più frequentemente alla libera professione (raggiungendo il 41,2% tra i laureati del gruppo giuridico e in quello medico e farmaceutico).
Il percorso di studio concluso esercita un effetto sulle chance occupazionali dei neolaureati: tra i laureati del gruppo politico-sociale e comunicazione, a parità di altre condizioni, i più favoriti sono i laureati del gruppo ingegneria industriale e dell’informazione, medico-sanitario e farmaceutico, informatica e tecnologie ICT. Anche le retribuzioni cambiano, con i laureati del gruppo medico-sanitario e farmaceutiche che rispetto ai laureati del gruppo politico-sociale e comunicazione percepiscono in media 305 euro mensili netti in più degli altri. Le tradizionali differenze di genere si confermano significative: a livello generale, il modello stima che, a parità di condizioni, gli uomini percepiscono in media, a un anno dalla laurea, 59 euro netti in più al mese.