Oncologi e social media, indagine italiana fa il punto su utilizzo e vantaggi percepiti

In campo oncologico, i social media sono un potente strumento per coinvolgere i pazienti, fare rete e diffondere informazioni appropriate. Lo evidenzia una ricerca italiana guidata da Elena Battaiotto, dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano, e pubblicata su JCO Global Oncology. In particolare, secondo l’indagine che ha coinvolto oncologi e specializzandi in oncologia, l’età avanzata, l’essere un oncologo specializzato e il trascorrere più tempo sui social media erano fattori che portavano ad apprezzare di più l’uso professionale dei social media.

I social media: utilizzi in campo oncologico

L’avvento dei social media ha trasformato in modo profondo la comunicazione tra le persone, con un impatto significativo anche sull’assistenza sanitaria e sull’oncologia, soprattutto da quando il tumore è un argomento discusso apertamente sia dai pazienti che dai medici. I social media offrono nuove opportunità di comunicazione, condivisione di informazioni, collaborazione e coinvolgimento con i pazienti e tra gli esperti. In particolare, l’uso dei social da parte dei medici può essere mirato a tre scopi: formazione professionale, istruzione del paziente e interazione diretta con i pazienti. I social media aiutano a diffondere e condividere informazioni con altri professionisti, promuovendo un senso di comunità e facilitando le connessioni. Inoltre, un numero significativo di pazienti cerca informazioni sulla propria malattia online. Pertanto, i social possono avere un ruolo nel diffondere informazioni affidabili ed evidence-based e combattere la diffusione di disinformazione e fake news. Tuttavia, l’interazione tra medici e pazienti tramite i social media porta nuove sfide e influisce su questioni etiche e deontologiche, con un impatto sul loro utilizzo. In questo contesto, una migliore comprensione della comunicazione tramite i social tra specialisti e pazienti oncologici è essenziale per migliorare l’assistenza incentrata sul paziente.

Il sondaggio tra gli oncologi italiani

Il team ha sviluppato un sondaggio per comprendere le preferenze, le esperienze, le opinioni e le aspettative degli oncologi italiani e degli specializzandi in oncologia riguardo all’uso dei social media in campo oncologico. Lo studio ha incluso 245 partecipanti, di cui 116 hanno completato il sondaggio. L’analisi ha consentito di identificare tre profili di utenti social: utenti altamente social, che interagiscono attivamente con pazienti e colleghi e che rappresentano il 31% degli intervistati; utenti social scettici, che mostrano un’interazione limitata, enfatizzando il rigore scientifico, il 31%; e utenti moderatamente social, il 38%, che riconoscono il valore di questi strumenti, sostenendo, al contempo, una comunicazione chiara e accurata. Analizzando ulteriormente l’uso specifico dei social media, il sondaggio ha mostrato che il 95% dei partecipanti aveva un profilo personale, il 22% un profilo professionale e il 23% un profilo ibrido.

Gli atteggiamenti di ogni gruppo nei confronti dei social media, inoltre, erano diversi a livello di coinvolgimento, rischi percepiti e stili di comunicazione. In particolare, l’età, l’essere uno specialista o un ricercatore e trascorrere mediamente più tempo sui social erano associati a un maggiore uso professionale di questi strumenti, mentre l’età più giovane e l’essere uno specializzando erano associati a un maggiore utilizzo dei social per scopi personali. Come per altri medici, dunque, la maggior parte degli oncologi considera i social uno strumento prezioso per diffondere nuove prove, fornire aggiornamenti, promuovere un approccio critico alla lettura dei punti di vista degli opinion leader, favorire nuove collaborazioni e reclutare pazienti per le sperimentazioni cliniche. Inoltre, anche la percezione dei rischi, come la diffusione di informazioni errate e il tema della privacy, è simile tra gli oncologi e altri medici.

Riferimenti:

Battaiotto E. et al., Role of Social media for medical oncologists and medical oncology fellows (SMARTY): An italian cross-sectional study. JCO Global Oncology (2025); doi: 10.1200/GO-24-00445