Telemedicina: i fattori che ne influenzano l’utilizzo

Nonostante la disponibilità di visite di persona, molti pazienti scelgono la telemedicina, soprattutto donne, cronici e chi riceve visite multiple. Con una popolazione che invecchia e un aumento della diffusione delle malattie croniche, la telemedicina, inoltre, attraverso l’assistenza e il monitoraggio dei pazienti a distanza, può offrire una risposta sanitaria adeguata, anche nelle zone più remote.

I vantaggi della telemedicina

Grazie all’utilizzo di tecnologie digitali, la telemedicina rappresenta uno dei principali ambiti di applicazione della sanità in rete e offre potenzialità soprattutto a livello di equità di accesso all’assistenza socio-sanitaria, con il decentramento e la flessibilità dell’offerta di servizi innovativi erogati in ambito domiciliare. La telemedicina consente, da remoto, di eseguire visite di follow-up, controllare a distanza i parametri vitali, mettere in contatto gli operatori sanitari per consulti su particolari casi clinici e inviare e ricevere documenti, diagnosi e referti.

I vantaggi della telemedicina si evidenziano soprattutto nella gestione di pazienti che richiedono un’assistenza continuativa, che possono aver bisogno di un costante monitoraggio per ridurre il rischio di andare incontro a complicanze. In questi casi la telemedicina migliora la gestione del paziente attraverso una più rapida disponibilità di informazioni sullo stato di salute che determina tempestività nelle decisioni dei professionisti sanitari, utili soprattutto in condizioni di emergenza-urgenza. Questa tecnologia, infine, caratterizzata da riservatezza e protezione dei dati personali, consente la ridistribuzione delle risorse umane e tecnologiche tra diversi presidi, per coprire l’eventuale carenza di professionisti, e offre, grazie alla disponibilità del teleconsulto, un supporto ai servizi mobili d’emergenza.

Le preferenze dei pazienti verso la telemedicina

Una ricerca americana ha evidenziato che anche di fronte alla disponibilità di visite di persona, molti pazienti scelgono la telemedicina. Lo studio, pubblicato su JAMA Network Open, ha incluso 5.437 pazienti adulti, di cui 3.136 donne. Nel 2022, 2.384 pazienti (43%) si sono sottoposti a una visita di telemedicina, di cui il 70% in video e il restante solo audio. L’età avanzata – dai 75 anni in su – e l’incapacità di utilizzare Internet sono emersi come fattori negativamente associati alle visite di telemedicina, ma positivamente associati alla richiesta di visite solo audio. Di contro, il sesso femminile (odds ratio aggiustato [aOR]: 1,43; IC 95%: 1,12 – 1,83), la presenza di patologie croniche (aOR: 2,13; IC 95%: 1,66 – 2,73) e la necessità di sottoporsi a più visite mediche (2-4 visite, aOR: 1,77; IC 95%: 1,23 – 2,54; 5 visite, aOR: 3,29; IC 95%: 2,20 – 4,92) sono emersi come fattori positivamente associati al ricorso alla telemedicina.

Questi risultati evidenziano come l’approccio di erogazione dell’assistenza socio-sanitaria tramite telemedicina sia un’opzione apprezzata dai pazienti. Tuttavia, come evidenziano gli stessi autori, è necessario un monitoraggio continuo dell’uso della telemedicina per garantire un accesso equo alle innovazioni dell’assistenza sanitaria.

Riferimenti: