Divario tra salute e longevità si allarga a livello globale
Uno studio pubblicato su JAMA Network evidenzia una crescente discrepanza tra la durata della vita (lifespan) e la durata della […]
Utilizzando una nuova tecnologia, un team dell’Università del Queensland, guidato da Darryl Eyles, ha osservato che la carenza di vitamina D influisce sul circuito della dopamina del cervello, provocando una disfunzione simile a quella osservata negli adulti con schizofrenia. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sul Journal of Neurochemistry.
La schizofrenia è associata a molti fattori di rischio, sia genetici che ambientali. Le cause neurologiche sono sconosciute, ma è noto che sia associata a un cambiamento nel modo in cui il cervello utilizza la dopamina, neurotrasmettitore definito “molecola della ricompensa”.
Seguendo i meccanismi che potrebbero essere correlati al rilascio anomalo di dopamina, il team ha scoperto che la carenza materna di vitamina D influisce sullo sviluppo iniziale e sulla successiva differenziazione dei neuroni dopaminergici.
I ricercatori hanno utilizzato un metodo in vitro che analizza la crescita dei neuroni sia in presenza che in assenza della vitamina D attiva. In tre diversi sistemi modello, hanno osservato che la crescita della dopamina era marcatamente aumentata e hanno evidenziato alterazioni nella distribuzione delle proteine presinaptiche responsabili del rilascio di dopamina nelle cellule.
Il team, poi, ha identificato un processo di differenziazione alterato in presenza di vitamina D che non solo fa crescere le cellule in modo diverso, ma attiva processi per rilasciare la dopamina in modo differente.
Infine, analizzando i cambiamenti funzionali nell’assorbimento e nel rilascio presinaptico della vitamina D, i ricercatori hanno dimostrato che il rilascio di dopamina era potenziato nelle cellule cresciute in presenza dell’ormone rispetto a quelle senza. E questa, secondo i ricercatori, “è la prova conclusiva che la vitamina D influisce sulla differenziazione strutturale dei neuroni dopaminergici”.
Fonte: Journal of Neurochemistry 2023
https://onlinelibrary.wiley.com/doi/full/10.1111/jnc.15829
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