Divario tra salute e longevità si allarga a livello globale
Uno studio pubblicato su JAMA Network evidenzia una crescente discrepanza tra la durata della vita (lifespan) e la durata della […]
Interagendo con una particolare proteina del cervello, la alfa-sinucleina, le nanoplastiche potrebbero essere responsabili dell’avvio di cambiamenti legati alla malattia di Parkinson e ad alcuni tipi di demenza. A mostrarlo è un team della Duke University con uno studio pubblicato da Science Advances
Secondo gli autori, è ormai dimostrato che la plastica smaltita non correttamente si spezzetta e si accumula nell’acqua e nel cibo fino ad essere stata rinvenuta nel sangue della maggior parte degli adulti. In particolare, le nanoparticelle di polistirene, normalmente presente in prodotti monouso come bicchieri e posate usa e getta, attirano l’accumulo della proteina alfa-sinucleina. Inoltre, ci sarebbe un legame stretto tra la plastica e la proteina nei lisosomi dei neuroni, dove questi accumuli si formano. L’evidenza è arrivata in tre diversi modelli utilizzati dai ricercatori: provette, neuroni in coltura e modelli animali con malattia di Parkinson.
Fonte: Science Advances (2023)
https://www.worldscientific.com/doi/10.1142/S2424835523500650
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